1. La baby sitter.


    Data: 04/09/2017, Categorie: pulp, Autore: Tibet

    ... si era svegliata immediatamente e provo ad indagare ancora. -Ma è chiusa... e la chiave?- -Oh... noi sappiamo dove è... ma non possiamo dirtelo... è proibito...- Luce sentì che non era il caso di insistere e cambiò discorso. Qualche giorno dopo iniziò la sua particolare guerra con il padre delle bambine. Oltre alla questione delle punizioni e che picchiasse le bambine, la urtava che la guardasse con quel sorrisetto di sufficienza, di supponenza, come se lui le fosse superiore per censo, per nascita o per sesso e poi? Girava per casa con appena gli slip addosso. Non un costume da bagno ma proprio biancheria intima e si notava quanto era dotato. Quel petto villoso, l'abbronzatura, le gambe statuarie, insomma la urtava fisicamente, non voleva assolutamente subire la sua mascolinità. Odiava l'odore di uomo che sentiva mentre lui le passava vicino, odiava come si muoveva, come la guardava. Nel frattempo... quando era sola con le bimbe cercava di sapere dove era la chiave che apriva la porta che dava dall'atrio alle stanze del "nonno". Questa cosa la attirava in una maniera particolare. Decise di saggiare la minore delle due, la piccola Altea. Qualche riserva l'aveva nell'approfittare così della piccola, ma tanto non le avrebbe portato nessuna conseguenza, si diceva. Un pomeriggio caldo, assolato, aveva appena messo a letto le due bimbe nella loro camera, curato che prendessero sonno... quando il padre la chiamò dalla sua camera. L'uomo era tornato poco prima, si era ritirato nella ...
    ... sua stanza e ora la chiamava. Che strano che fosse la stanza del padre collegata con quella delle bimbe e non quella della madre, si era chiesto più volte la ragazza. Sembrava quasi che la madre non le volesse accudire in caso di bisogno. La porta che separava le stanze era appena accostata e Luce l'aprì per entrare in quella dell'uomo. Lui... era nudo sul letto, disteso e si toccava. Si mostrava, maneggiava un grosso arnese scuro, il suo cazzo. Luce non era vergine, aveva avuto un paio di ragazzi con i quali aveva fatto l'amore, ora... le capitava anche di fermarsi in spiaggia con qualche ragazzo che le piaceva... e si, adorava fare i pompini. Le piaceva sentire l'uccello duro in bocca, succhiarlo... farlo godere. Non era asessuata, anzi! Sapeva di avere una bocca sensuale, gli uomini la guardavano, passavano gli occhi sul suo seno, sul suo culo e sulle gambe, ma alla fine lo sguardo si calamitava sulla sua bocca. Oh... quanti le dicevano... -Bella sei... hai proprio una bocca da succhia cazzi...- oppure... -Con quella bocca sei nata per far pompini...- Le piaceva farselo dire, perché no? Ma ora non le piaceva quello che vedeva, forse l'uomo credeva che bastasse mostrarle il grosso membro per farla cadere in adorazione? Quanto si sbagliava! Lei si dava a chi voleva lei, era sensuale, era calda, ma non cedeva certo senza attrazione, senza voglia. L'uomo... sempre mostrandosi, scappellando il glande... -Vieni Luce... dai... succhiami e poi ti faccio godere... ho voglia di te, ...