Il buon profumo delle cose genuine - 1
Data: 05/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... fosse stato per il fatto antipatico di doverla dividere con un’altra persona, uno sconosciuto per giunta.
Addio tranquillità, addio riservatezza.
Chissà che razza di buzzurro gli sarebbe capitato… Marzio si guardò intorno. Vaffanculo, tanto vale occupare le posizioni migliori! Scelse il letto più lontano dal balcone, occupò i due cassetti superiori del comò e riempì delle sue cose i ripiani più a portata di mano dell’armadietto nel bagno.
Ma l’idea di dover condividere la stanza con un estraneo lo angustiava, lo snervava. Magari è un vecchio, pensava, gli puzzano i piedi, magari russa tutta la notte! Quei cazzi dell’azienda potevano anche avvertirlo che avrebbe avuto un rompicoglioni fra i piedi.
Sistemò tutto, poi verso l’una scese a pranzo.
Tornato in camera, si sdraiò sul letto a riposarsi, stanco del viaggio. Dormiva della grossa, quando gli sembrò di sentire un rumore lontano, come un colpo di martello sul tronco di un albero. Lo ignorò. Il martellamento si ripeté più volte, svegliandolo del tutto. Chi cazzo è?, si chiese.
“Avanti”, disse con voce assonnata.
Bussarono di nuovo. All’improvviso si ricordò di avere chiuso a chiave. Si alzò e corse ad aprire. Il sonno gli si dileguò immediatamente dagli occhi e dal cervello: davanti a lui c’era un giovane sorridente, sui trent’anni, moro, ricciolino, con un velo di barba del giorno prima che era uno schianto.
“Marzio Valentini?”, fece con voce maschia, tendendogli la mano.
Dietro di lui c’era ...
... Antonio con un paio di grosse valigie.
Marzio gli strinse automaticamente la mano, sentendosi un brivido elettrico scorrergli per il braccio.
“Sono Andrea Manzi, - continuò l’altro – il suo compagno di stanza.”, e si fece un po’ da parte per lasciar passare Antonio, che depose le valigie al centro della stanza e se ne andò.
“Piacere… - balbettò Marzio, ancora abbagliato – e mi scusi, avevo chiuso a chiave… inavvertitamente.”
Si rese conto di stringere ancora quella mano caldissima e forte. La lasciò e si scostò, seguendolo all’interno. Il suo compagno di stanza? Quel figo della madonna? Marzio non sapeva davvero se sentirsi consolato o sconvolto a quella prospettiva.
Seguì con gli occhi Andrea che faceva un giro esplorativo della camera. Si sentiva come avvolto da un’aura magnetica di erotismo, il suo equilibrio ormonale era completamente scombussolato. Vide Andrea dirigersi verso il letto vicino al balcone, quello in tutta
evidenza rimasto libero.
“Mi scusi, Andrea, - fece d’impulso – ero qui da solo e ho preso letto laggiù, ma se vuole faccio il cambio volentieri.”
“E’ lo stesso, non si preoccupi. – disse Andrea – Io dormo dappertutto. E poi mi piace stare vicino alla luce.”
Depose una valigia sul letto, ne tirò alcune camicie e andò ad aprire il primo cassetto del comò… lo richiuse. Aprì il secondo… lo richiuse. Marzio si sentì avvampare, si rese conto di essersi comportato da vero stronzo con la sua meschinità.
“Ho paura d’essermene approfittato ...