1. Le ripetizioni di matematica di Sara


    Data: 06/03/2018, Categorie: Incesti Autore: vincenzovitobello6@gmail.com, Fonte: EroticiRacconti

    ... erano le stesse che indossava quando si strusciava. Mi domandavo se si strusciasse prima o dopo che si lasciava guardare, quindi se si strusciava eccitata dalla essere guardata oppure se si lasciava guardare con le mutandine già umide del suo masturbarsi. Tuttavia, questa cosa non l'ho mai saputa. Fatto sta che quando cominciò a venire da me una volta a settimana per farsi aiutare nei compiti, sotto suggerimento dei genitori, all’inizio venne indossando i leggings e magliette sempre attillate, e dopo un po’ di volte tornò ad indossare i soliti abiti che usava per casa, d’inverno più lunghi e in primavera più corti. Nei primi mesi era molto presa dalle materie che doveva ripetere. Prendendo più confidenza con le materie, e migliorando a scuola, le ripetizioni divennero anche l’occasione di parlare un po’, di raccontarmi qualcosa che accadeva a scuola e con i suoi amici, oppure, vicende personali, quando ci rimaneva male di qualcosa che le veniva detto a scuola oppure a casa. Veniva di solito il giovedì dalle 14.30 alle 17:30, in modo da fare tre ore di ripetizioni a settimana. Il giovedì era il giorno in cui di solito rientravo per pranzo e mia moglie Giulia rientrava per le 18, per cui non mi causava problemi, se non il fatto di non avere il tempo per me come al solito. Ma questa mancanza di libertà dopo un po’ cominciò a non pesarmi, in quanto aspettavo dentro di me il giorno che Sara veniva a studiare. Dopo le prime settimane, dopo che aveva preso un po’ di confidenza con ...
    ... le materie, spostai le sedie in modo da averle non accanto ma di fronte e avere più spazio, in modo che io potevo fare le cose mie mentre lei faceva gli esercizi, ed essere comunque accanto a lei quando aveva bisogno. All’inizio non ci pensai, ma il piano della mia scrivania era di cristallo. Per cui, il giorno stesso in cui mi venne in mente di spostare le sedie, cominciai a pensare quando avrebbe indossato vestiti più corti, se dal piano ricoperto di libri fosse stato possibile guardarla. Ma non sapevo se e come sarebbe accaduto. Dopo i primi mesi, con la primavera, inevitabilmente Sara iniziò ad indossare vestiti corti, a metà coscia. E continuò a sedere senza aver cura della posizione, come se stesse indossando dei leggings o un vestito lungo. E si, sedeva in un modo che dal piano di cristallo si vedeva quasi tutto, e ancora meglio si vedeva dalla poltrona del mio studio, posizionata prossima alla scrivania. In quel periodo, con l’inizio della primavera, il primo anno di ripetizioni, lei ebbe anche un cambiamento. Iniziò ad essere più nervosa, più agitata, non tranquilla e rilassata come era sempre stata. Provai a chiederle cose le fosse accaduto, ma lei non disse nulla al riguardo. Il resto continuò come al solito. Gli esercizi, le ripetizioni, la seduta scomposta, ma le vedevo questa tensione. Un giorno, dopo che era andata via, mi resi conto che non era riuscita a completare correttamente gli esercizi. Li aveva svolti, certo, ma male. Era evidente dallo svolgimento che ...