Le ripetizioni di matematica di Sara
Data: 06/03/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: vincenzovitobello6@gmail.com, Fonte: EroticiRacconti
... sorride dolcemente e mi ringrazia. Le chiedo come va l’ansia, mi risponde “meglio, ma ce l’ho ancora, mi passerà solo quando finirà la scuola, zio”. E’ dolcissima. Le dico, “Vuoi di nuovo privacy per strusciarti, prima di studiare?” Mi sorprende, rispondendo che vorrebbe che l’aiutassi a tenersi, con le braccia, perché altrimenti ha difficoltà a reggersi. Mi eccito immediatamente, era un momento questo che attendevo da una settimana. Le dico, “fammi capire come posso aiutarti”. Sara si sposta la sedia, mi dice, “fammi appoggiare”. Mi avvicino a lei con la sedia, mentre lei si appoggia con le mani sulle mie spalle. Chiude gli occhi. Vedo che comincia a muoversi, impercettibile, sulla sua sedia. Si muove di più’. Sento il respiro che cresce, e i suoi movimenti che aumentano, diventano più ampi. Sara inizia a perspirare sensibilmente sul viso, e a fare dei respiri profondi. Ondeggia sulla sedia, muovendo il bacino avanti e dietro, con le cosce aperte come al solito. Guardo tra le sue gambe, vedo le mutandine bianche che si strusciano sulla sedia, che si scuriscono di una macchia dei suoi umori. Sara geme, mi stringe le spalle. Le metto le mie mani sui suoi seni, e poi sul viso. Lei ha sempre gli occhi chiusi. Poggia il suo viso sulla mia spalla. Con le mie braccia la cingo, senza stringere. Geme di nuovo. Si muove più’ velocemente. Gode. Sono durissimo a quel punto. Si ferma, apre gli occhi, mi sorride. “Non devi dirlo a nessuno”. “Promesso”, rispondo. Quella sera scopo mia ...
... moglie con più violenza del solito. Sapendo che che sono un porco, Mi chiede, “sono i vestiti di Sara a farti questo effetto?” io non rispondo, ma gemendo le vengo dentro, e lei geme con me. Aspetto, molto voglioso, un’altra settimana. Dopo esserci visti in più occasioni, con Sara, e dopo aver notato - oppure ho sognato? - maggiore provocazione da parte sua, esponendosi con le gambe solo nella direzione in cui ero io, anche in presenza della madre o di mia moglie, arrivo a questo giovedi sapendo che avrei avuto difficoltà a resistere. Anticipo i tempi, e quando ci sediamo, senza preliminari, senza preamboli, le dico, “Sara, siediti a cavalcioni”. Lei mi guarda un attimo, con aria interrogativa, dopo di che, senza dire nulla, si siede a cavallo della mia gamba. “Mi sento strana, zio. Le mie amiche hanno già fatto tutte sesso”. “Non preoccuparti, tesoro, devi prenderti i tempi di cui hai bisogno. Non sentirti forzata da nessuno. Fai quello che desideri”. Mi guarda, e inizia a muoversi sulla mia gamba. Il mio cazzo, diventato durissimo, si struscia sulla sua coscia mentre lei si muove. Si poggia e si stringe a me, godendo in silenzio. La guardo, e la vedo tutta rilassata ma anche tutta sudata. Mi tocco il cazzo con la mano, sopra i pantaloni molto leggeri. Vengo qualche istante dopo di lei. Senza mostrare né dire nulla. Il fine settimana successivo. Ho voglia di sentirle la figa con il mio cazzo, sapere come sia tra le cosce questa ninfetta. Questa volta le dico, facciamolo insieme. ...