1. I tormenti di nonna Marta (parte sesta)


    Data: 08/03/2018, Categorie: Incesti Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti

    ... poi si avvicinò a me e subito sentii la sua lingua guizzare nella mia bocca. Dopo quel nuovo lungo bacio mi disse: “Posso riaccendere la luce?” “Fai come se fossi a casa tua.” Le risposi ridendo. Dopo aver acceso la luce rimasi stupita da ciò che stava guardando. Era interessata ad una voglia a forma di farfalla che avevo dalla nascita sul mio seno destro. “Marta, sapevo che ci eravamo già incontrate, ma quello che ora ti dirò non ti piacerà di certo.” Allora le presi la mano e le sussurrai all’orecchio: “Se ciò che mi dirai mi farà dispiacere, dovrai attenuare il dolore causato dalle tue parole prendendoti cura di me.” Lei arrossì e balbettando rispose: “Se.. se.. tu lo vuoi va bene. Ma prima lasciami spegnere la luce, non voglio che tu mi veda.” Con riluttanza acconsentii e spensi la luce. Le sue mani lasciarono il mio seno e scesero accarezzando la mia pelle fino al ventre. La sua bocca depositava baci qua e là, fino ad arrivare tra le mie cosce. Una vampata di desiderio salì dentro di me. Certo che per essere una principiante ci sapeva fare! Appoggiò la sua guancia su una coscia tanto che la sentivo alitare sulla mia fica. Ero già bagnatissima. Improvvisamente sentii il suo dito prendersi cura del mio clitoride, una vampata di calore mi invase all’istante. Mentre mi accarezzava mi sussurrò: “Ci siamo conosciute circa vent’anni fa..” Io l’ascoltavo ma, vista la mia situazione, facevo fatica a seguirla. “Davvero? Ed in che occasione?” Lei intensificò le sue carezze al mio ...
    ... clito ed io, dal piacere, inarcai la schiena. Lei risalì verso i miei seni e succhiò il mio capezzolo destro prima di dire: “Casualmente.” “Continua amore, non riesco a capire di cosa stai parlando.. Oddio come succhi bene!” Nel frattempo, con il dito medio, giocava con il mio clitoride in modo magistrale, ogni suo tocco inviava delle scariche di piacere fino ai miei reni. Chiusi gli occhi e cominciai ad accarezzare i suoi capelli setosi. Cominciavo ansimare dal piacere. “Non fermarti! Ti prego, continua.” Senza mai smettere di accarezzarmi e baciarmi lei riprese il racconto. Il mio respiro era diventato ormai troppo corto per interromperla. “Ok, dunque dovevo dare l’esame di filosofia all’università e, proprio passando davanti casa tua, sono scivolai con il mio scooter e sono caddi.” “Forse mi ricordo qualcosa.. Amore, infilaci il dito per favore.. mmm..” Dolcemente, il suo dito medio abbandonò il mio bottoncino e scivolò tra le mie labbra gonfie ed umide per l’eccitazione. Sentivo i miei umori scorrere tra i miei glutei. Il suo dito entrava ed usciva, descriveva dei cerchi attorno alle mie labbra, poi rientrava nuovamente. Il mio piacere era evidente ed era accompagnato da gemiti e da dei movimenti del bacino che erano un chiaro segnale per andare oltre. Mentre con il dito medio iniziò un lento va e vieni nella mia vagina calda ed umida continuò: “Lo ricordo come fosse ieri. Mentre ero a terra passarono molte auto ma nessuna si fermò ad aiutarmi. Tu, che stavi partendo per ...
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