I tormenti di nonna Marta (parte sesta)
Data: 08/03/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Marco Sala, Fonte: EroticiRacconti
... andare al lavoro, spostasti il motorino, mi aiutasti ad alzarmi e mi accompagnasti in casa per prenderti cura delle mie abrasioni. Ti ricordi?” “Se mi ricordo? Come potrei averlo dimenticato?” Le dissi cercando di riprendermi dallo stato di piacere in cui ero. “Si.. si.. ricordo bene. Poi ti ho accompagnata all’università, nell’aula dell’esame, poi ricordo che sono venuta a cercarti dopo la prova. Mmmm.. amore infila un altro dito e soprattutto non fermarti.” Lei subito mi accontentò e, mentre mi penetrava molto delicatamente, con il pollice giocava con il bottoncino. Era delizioso e gradevole più di una carezza. “Una settimana più tardi, ripresami dalle botte e abrasioni, tornai a casa tua per ringraziarti.” “Ops.. questa parte non me la ricordo. Sii.. amore, più forte adesso..” “Si, ma a partire da adesso quello che andrò a raccontarti forse ti piacerà meno.” Così dicendo Sabina cambiò posizione, appoggiò la testa sul mio ventre cercando di avere una miglior posizione per masturbare la mia vagina. Aprii le gambe per darle modo di penetrarmi più profondamente ed lei ne approfittò. Le sue dita entravano ed uscivano dalla fica umida, accarezzava ogni centimetro della mia vagina scovando dei punti sensibili che anche io non sapevo di avere. Il suo racconto continuò. “Quando arrivai suonai il campanello e solo dopo dei lunghissimi minuti, una ragazza più o meno della mia età venne ad aprirmi alla porta e mi invitò ad entrare. Tu non eri ancora tornata dal lavoro. Subito mi ...
... accompagnò nel salone. Tuo marito era seduto sul divano e teneva un grosso cuscino sulle ginocchia. Trovai la cosa curiosa, ma niente di più. Lui non si alzò, mi salutò freddamente e mi invitò a sedersi su una sedia di fronte a lui. Mi disse anche che tu non avresti tardato molto ad arrivare. Un silenzio imbarazzante si cadde tra di noi. La ragazza sfuggiva il mio sguardo, dimostrando chiaramente di essere a disagio. Senza dire una parola, tuo marito la prese per un polso e la fece sedere vicino a lui. Senza guardarla, ma fissando me dritta negli occhi, gli chiese di continuare. Lei sembrava persa, spaventata e balbettando gli chiese: Fu in quel momento che ebbi la conferma che si trattasse di tua figlia.” Sentivo le parole di Sabina ma non riuscivo a seguire quello che mi stava raccontando, le sue parole entravano nelle mie orecchie ma la mia mente era altrove. Le sue carezze erano talmente dolci, tenere e piacevoli che mi sembrava di essere in paradiso. “Continua a darmi piacere per favore.. mi piace come lo fai.. ora leccami un poco.” Senza che gli chiedessi altro, infilo la mano completa nella mia vagina ormai madida dei mie umori, tanto che scivolò dentro senza problemi, e cominciò a masturbarmi con più vigore. Ormai anche lei era eccitata dal gioco. Dopo una breve esitazione, cambiò posizione e la vidi infilare il suo viso rosso ed eccitato tra le mie gambe. Le accarezzai la guancia, poi le guidai la testa verso il mio sesso. Sentii il suo naso sfiorare il mio pelo poi, ...