1. Bisonti della strada - 1


    Data: 08/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    Ci eravamo conosciuti con Matteo, tramite amici comuni. Successe una sera che ero in pizzeria con Carlo e Federica, una coppia che abita nel mio stesso condominio, al piano di sopra. Mentre eravamo sul più bello di una pizza 4 stagioni abbastanza schifosa, per la verità, Federica disse d’un tratto:
    
    “Toh, guarda, c’è Matteo!”
    
    Io mi guardai automaticamente attorno, ma in quella marea di teste non riuscii a capire a chi stesse alludendo, finché non vidi Carlo alzarsi, attraversare la sala gremita, fermarsi ad un tavolo e chinarsi a parlare con qualcuno, voltandosi poi e indicando nella nostra direzione. Da dove ero, non riuscivo a vedere la persona seduta a quel tavolo, ma poco dopo notai un giovane alzarsi e venire sorridendo verso di noi. Cazzo!, pensai.
    
    Era un tipo sui trenta, bruno di capelli, volto dai lineamenti marcati, reso ancora più maschio da una corta barba curata; labbra piene e occhi scuri scintillanti, ombreggiati da due folte sopracciglia: particolari questi, che colsi nell’attimo stesso in cui lo vidi alzarsi e andarono poi precisandosi a mano a mano che venne verso di noi.
    
    Per il resto, doveva essere sul metro e ottanta, con un fisico di tutto rilievo, per lo meno da quello che riuscivo a capire attraverso il maglioncino e i pantaloni, entrambi alquanto sformati, che indossava.
    
    Cercai di assumere l’espressione più candida e indifferente che potei, mentre lui si avvicinava a salutare Federica, che si alzò per baciarlo sulle guance. I soliti ...
    ... discorsi: come va, cosa fai di bello, ti trovo bene… e via discorrendo, mentre io lo fissavo, ammaliato dalla sua avvenenza e dal tono morbido e profondo della sua voce.
    
    Ma lui non mi degnò neanche di un’occhiata, preso com’era dalle sue chiacchiere con i due, finché il buon Dio, nella persona di Carlo, non si ricordò di me.
    
    “Ah, ti presento Luca, un nostro caro amico.”, gli disse, indicandomi.
    
    Quello si girò verso di me. io mi sollevai dalla sedia e gli tesi la mano.
    
    “Molto lieto, Luca.”
    
    Lui me la strinse un momento.
    
    “Matteo”, disse.
    
    Poi tornò a ignorarmi, per riprendere le sue chiacchiere con la coppia d’amici, ma io mi sentivo ancora formicolare il braccio per la scossa elettrica che quella mano asciutta e forte mi aveva trasmesso.
    
    “Ti siedi con noi?”, gli fece ad un tratto Federica.
    
    “Grazie, - rispose lui – ma sono in compagnia…”
    
    Lei sbirciò in direzione del suo tavolo.
    
    “E’ la tua ragazza?”, gli chiese.
    
    Matteo arrossì leggermente.
    
    “No, - disse – è un’amica di passaggio.”
    
    Oh, che palle, pensai.
    
    “Beh, scusate, ma devo lasciarvi.”, disse ancora lui.
    
    “Ciao, Matteo, sono contenta d’averti rivisto.”, lo salutò Federica.
    
    “Anch’io. Ciao, Carlo.”
    
    “Ciao, Matteo, fatti vivo.”
    
    Finalmente, girandosi per andare, gettò uno sguardo verso di me.
    
    “Buonasera”, mi disse.
    
    Io chinai la testa con un sorriso, in segno di saluto. E lui se ne andò, seguito dal mio rammarico per non essere riuscito a intromettermi nella conversazione. In ...
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