Bisonti della strada - 1
Data: 08/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... lui avviò la macchina, inserendosi ronfando nel flusso del traffico, fuori dalla mia vista. .. ma non dal mio cuore.
Passarono i giorni, e poi le settimane, e poi i mesi e del mio camionista più nessuna nuova. Ah, questi maschi, promettono, promettono e non mantengono mai! Ebbi diverse occasioni di vedere Carlo e Federica, ma non mi arrischiai mai a chiedere di Matteo: non
avrei saputo come giustificare il mio improvviso interesse per una persona appena
intravista chissà quanti mesi prima.
Ma naturalmente, la mia fantasia aveva lavorato… e anche la mano! Immaginavo le più intricate e intriganti situazioni per preparare e accompagnare le mie quotidiane sessioni masturbatorie. Mentre mi zangolavo l’uccello con una mano, e con l’altra mi manovravo un dildo dentro e fuori il sedere, vivevo il film che ero in viaggio con lui e, intanto che eravamo sparati in autostrada, io gli aprivo la patta, gli tiravo fuori il nerchione carnoso e glielo masturbavo… o glielo succhiavo, facendolo ballare sul sedile, e alla fine lui mi schizzava sulla lingua un sugo gustoso alla stessa velocità del suo bisonte scatenato! Naturalmente, aveva un cazzo consistente, sugoso, saporito, fremente, poderoso, infaticabile… Su questo i porno sono concordano tutti.
Ma i giorni passavano e la mia attesa diventava sempre più vana… e sempre più sciocca!
Passò il carnevale, la quaresima fu insolitamente triste e fredda, quell’anno; ma con aprile, la primavera esplose in tutta la sua conturbante ...
... bellezza. E anche i miei ormoni si svegliarono… ammesso che se ne fossero mai andati a dormire!
Era una serata tiepida di metà aprile, mancavano un paio di giorni a Pasqua, e io stavo pensando se e cosa prepararmi per cena, quando suonò il campanello. Probabilmente era Federica e per un attimo sperai che fosse venuta per invitarmi a gustare qualcuna delle sue specialità. Non che fosse brava, tutt’altro… ma quella sera i miei ormoni erano talmente impazziti, che non avevo nessuna voglia di mettermi a spadellare in cucina… magari nelle mutande di qualche maschiotto mi sarei messo volentieri a spadellare, questo sì! Avevo una tale voglia di cazzo, che mi sembrava di sentirne l’odore dappertutto!
Aprii speranzoso la porta e… squillo di trombe!
“Ciao”, mi fece da fuori un sorridente Matteo.
Rimasi lì come rintronato.
“Ehilà, - esclamai dopo un istante – che sorpresa!”
“Ti disturbo?”
Aveva l’aria un po’ imbarazzata.
“Assolutamente no! Vieni.”, e lo feci accomodare in soggiorno.
“Come mai da queste parti?”
“Sono stato su dalla Federica, - rispose lui – e scendedo ho visto il tuo nome sulla porta, così ho pensato di farti un saluto.”
“Hai fatto benissimo, sono proprio contento di vederti.”
Lui sorrise, rifiutando la mia offerta di un drink.
“Hai già cenato?”, gli chiesi allora d’impulso.
“No, non ancora…”
“Senti, stavo per prepararmi qualcosa, mi fai compagnia?”
All’improvviso, mi era venuta una gran voglia di spadellare… Del resto, i ...