L'intruso. parte terza - Racconti Erotici

L'intruso. parte terza

Diedi una grande prova di fiducia alle mie vittime. Li lasciai soli per una mezzoretta rimanendo sempre attento. Li sentii parlare tra loro ma non riuscii a percepire il contenuto del discorso.

Poi Marta mi raggiunse avvolte nel kimono che la sera prima aveva Andrea. Sotto era nuda. Si mise ad armeggiare in cucina perchè voleva preparare una colazione adeguata per noi. Era una splendida domenica invernale. Il cielo era terso e l’aria frizzantina. Marta mi disse che Andrea si stava vestendo. Chiesi cosa avrebbe indossato. Marta mi disse che non lo sapeva probabilmente un maglione ed un paio di pantaloni. “Eh no cara Marta” dissi “ così non va bene.

Non voglio interrompere il vs. Gioco. Torna sopra e vai a dirgli Din prepararsicome Monique. Voglio che le mie ragazze siano in ordine ed adeguatamente vestite.” Il mio sorriso sottolineò la frase. Marta provò una timida resistenza dicendomi che Andrea era molto provato. Ma il mio sguardo non lasciava spazio. Rassegnata tornò di sopra. Dopo circa un’oretta scesero. Marta aveva un maglioncino nero che cadeva su una lunga gonna plissettata. Scarpe con tacco. Ingioiellata e profumata si diresse verso la cucina. Dietro seguiva Monique con lo sguardo basso ed il viso paonazzo, oramai sembra il suo colore naturale. Monique era truccata alla perfezione, fasciata in abitino che cadeva sopra il ginocchio. Anche lei decollette con tacco. Alla fine avevo preparato io la colazione. Ci sedemmo e consumammo il tutto. La scena sembrava di ...

... routine. Una famigliola la domenica mattina.

“Mia cara Monique. Ti trovo molto femminile e mi spiace se ti senti in imbarazzo. Stai tranquilla. Dopo questa notte siamo tutti legati dal nostro piccolo grande segreto. Per tutto il resto della mia permanenza in questa splendida casa mi aspetto che tu continui a comportarti come una brava femminuccia”. Ad Andrea si accentuò il rossore sulla guance. Mentre chiacchieravo con Marta, Andrea/Monique si alzò, indossò un grembiulino e cominciò a riassettare la cucina. Si muoveva con movenze femminee. Ancheggiava leggermente ed i suoi movimenti erano attenti e delicati. Vedendola così servizievole e percependo la sua rassegnazione mi rilassai e mi spostai in soggiorno dove mi accesi una sigaretta mentre Marta mi si era messa vicino, poggiando il suo capo sulle mie gambe.

Dopo aver riassettato la cucina Monique venne a sedersi accanto a noi. Avevo le due schiavette avvinte a me, mi sentivo eccitato ed appagato al tempo stesso.

Sarebbe stato un magnifico e perverso weekend.

Verso le 12 il tempo sembrò cambiare repentinamente. Nuvole grigie cariche di pioggia avevano coperto il cielo. Cominciava cadere qualche goccia. “Ragazze che triste la pioggia. Ma noi non ci faremo intristire. Il nostro gioco continua”. Mi guardarono entrambe perplesse. Spiegai loro che saremmo usciti per un giretto in auto. Monique cominciò a protestare. Si rifiutava di uscire da donna.

Io e Marta facemmo opera di convincimento. Truccata in quello modo ...