1. Doppia cumshot per Moana


    Data: 09/03/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Stefano e Sabrina

    ... certamente non avevo preventivato. “E adesso cosa vuoi fare?” mi chiese. “Voglio fare l’amore” le risposi. “E allora perché ti sei allontanato?” Moana alzò le braccia invitandomi ad andare da lei. “Vieni qui”. “Tieni le braccia giù. Adesso arrivo”. “Ok”. Moana era indifesa, si era lasciata completamente andare e praticamente potevo farle ciò che volevo. Ma era veramente così? Potevo veramente osare tanto? Ero molto nervoso per quello che stavo facendo, perché mi chiedevo se fosse la cosa giusta. A breve un altro uomo si sarebbe impossessato di lei, facendogli credere che in realtà ero io, e lei non si sarebbe accorta di niente, perché un cazzo è un cazzo, quindi quando lo avrebbe preso in bocca e poi nei buchi non avrebbe notato la differenza. E infatti non se ne accorse. Lui le andò dietro, era nudo e aveva già un erezione considerevole, e gliela mise in mezzo alle natiche, e con le mani gli prese le tette e gliele strinse una contro l’altra, e nel frattempo con la bocca iniziò a tempestarle il collo di baci. E lei cominciò a mugolare di piacere e a strofinare il culo contro la sua erezione. Vidi lui afferrargli i capelli e tirargli la testa leggermente indietro e lei ebbe un sussulto. Non si aspettava di essere presa in quel modo, ma doveva essere di suo gradimento perché non cercò in nessun modo di ribellarsi. Poi la fece inginocchiare e le mise il cazzo davanti alla bocca, prima schiaffeggiandola sulle guance, e lei a quel punto sembrava aver perso completamente ogni ...
    ... freno, perché vedevo che con la bocca spalancata lo cercava, cercava il membro che stava battendo sul suo viso, cercò di afferrarlo con le labbra, ma gli sfuggiva in continuazione. Lo stava facendo apposta. Moana doveva guadagnarselo. Doveva dimostrargli di volerlo, più di ogni altra cosa al mondo, e allora lei lo cercò in modo famelico, quasi come un animale affamato che sente l’odore della preda. Muoveva la testa con la bocca spalancata in cerca del suo pezzo di carne che l’avrebbe saziata, ma senza trovarlo, e questa attesa non faceva che aumentarle l’appetito e l’insofferenza. Iniziò a volerlo così tanto che per lei diventò una specie di ossessione. Lo sentiva sbattere sulla faccia con tutta la sua potenza, ma non riusciva ad afferrarlo. Doveva averlo a tutti i costi, altrimenti sarebbe sicuramente impazzita. Lui si chiamava Elvin. Era il proprietario del forno dove ero solito comprare il pane. Aveva venticinque anni come noi ed era molto amato dalle ragazze. Infatti ne cambiava praticamente una al giorno. Moana non lo conosceva, perché non era sua abitudine mangiare il pane, per cui non era mai stata al suo forno. Io invece praticamente ci passavo tutti i giorni, prima di rientrare a casa. E da un po' di giorni lo guardavo e pensavo a quanto sarebbe stato bello vederlo fare l’amore con la mia fidanzata. Elvin era un bel toro da monta, ero sicuro che a Moana sarebbe piaciuto tantissimo. E infatti non mi sbagliavo. Durante la doppia penetrazione anale lei lo baciava in ...