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La Scuola PARTE 5
Data: 10/03/2018, Categorie: pissing, Autore: Blue93
... fai venire tu il mal d'auto". "Ah sì, scusa", le sorrise guardandola negli occhi e lì, per la prima volta, Melania si accorse che forse quel ragazzo ci stava provando con lei. Il pensiero in se era anche piacevole, e ci si accomodò per un po', finché la vescica non ricominciò a richiamare la sua attenzione. "Senti, ma se un giorno di questi andassimo a farci un giro insieme dopo la scuola? O a bere una cosa la sera?". Le parole di Marco la fecero trasalire mentre si voltava immediatamente a guardarlo. Stava per rispondere in modo positivo quando il pullman beccò una buca e sobbalzarono quel tanto che bastava per costringerla a mettersi una mano fra le gambe. A Marco tutto ciò non sfuggì, così come non gli sfuggì il modo in cui lei strinse le labbra fra di loro socchiudendo gli occhi. "Melania stai bene? Guarda che a me lo puoi dire". Solo a quel punto sentì la barriera dentro di se cedere e le si formò un nodo in gola. "S-sto...b-ene..". "Non si direbbe, ti agiti continuamente. Sembra quasi che tu debba...". Lo guardò con gli occhi rossi mentre cercava di non piangere: "Che io debba cosa?". "Ecco...andare in bagno", diventò viola subito dopo aver concluso la frase. Esitò qualche istante chiedendosi se fosse la cosa giusta da fare, poi confessò: "E' perché è davvero così Marco, me la sto facendo addosso...". "Non ci sei andata prima?". "No, c'era la fila e Olmo...", si bloccò rendendosi conto di non potergli raccontare tutto. "Olmo cosa?". "Niente". "Melania. Olmo cosa?", ...
... "Non ti ha lasciata andare in bagno per caso?". Scosse la testa guardando verso il basso. "Stai scherzando?! Come sarebbe a dire?". "Ero in fila ma lui mi ha chiamata per dirmi una cosa e poi non mi ha lasciata andare". Marco la fissava ad occhi sbarrati e lei poteva vedere la rabbia dipingergli il volto, che improvvisamente era cupo, serio e molto più maturo della sua età. "Melania dimmi la verità, cosa ti sta facendo quell'uomo? Cosa fai nel suo ufficio durante le punizioni?". Si sentiva messa con le spalle al muro, si sentiva umiliata e in pericolo, e soprattutto sentiva la sua pisciata impellente pronta ad esplodere lì sul posto. Iniziò a piangere, incapace di trattenersi. "E' un pervertito...", iniziò cercando di controllarsi. "Dimmelo, cosa ti fa fare". Sentì la mano di Marco afferrare la propria e per un momento si sentì al sicuro. "Mi fa bere per tutto il tempo mentre facciamo i compiti, poi mi fa trattenere finché non me la faccio addosso. Dice che devo crescere, che devo imparare a trattenere...ma io non ce la faccio Marco...e puntualmente finisco col farla davanti a lui", singhiozzò tirando su col naso: "Sono sicura che lui si eccita in tutto questo...sono...". "Shhh, ci sono io adesso". Le mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio e provò a consolarla, ma lei si congelò subito dopo annunciando: "Mi scappa da morire, chiedigli se ci possiamo fermare...a te dirà di sì. Per favore". "Certo". Marco si alzò immediatamente dal proprio posto e si diresse verso il sedile ...