1. Il papá del mio amico - seconda parte


    Data: 11/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: boycomplice

    Tra me e Luigi, il mio compagno di classe, le cose andavano per il meglio. L'idea di frequentarci anche al di fuori della scuola per studiare assieme ci dava buoni risultati, specie in quelle prime settimane nel nuovo istituto, con tutti quei docenti nuovi e l'impegno che doveva diventare sempre più assiduo. Al termine delle lezioni avevamo preso l'abitudine di trattenerci in zona per andare poi alla biblioteca comunale, una struttura poco distante dalla scuola, nascosta tra alcuni palazzi e che non era molto frequentata, specie nelle prime ore pomeridiane, per cui riuscivamo a finire i compiti in tutta tranquillitá e avere il resto del pomeriggio a disposizione per andarci un po' a svagare. D'altronde ci impegnavamo parecchio e i risultati si facevano vedere. Gli stessi insegnanti si erano accorti dei nostri progressi e se ne complimentavano ogni volta al punto da farci partecipare insieme ad un progetto di giornalismo studentesco. Era arrivata l'occasione per mostrare le nostre capacitá oltre il classico programma didattico e Gennaro, il papá di Luigi, era contento dei nostri progressi e ben disposto a darci una mano mettendoci a disposizione il suo portatile per le ricerche, al punto che più di una volta ha insistito affinchè il pomeriggio andassimo a casa piuttosto che in biblioteca. "Starete più tranquilli a casa e ora che le giornate iniziano ad accorciarsi è più sicuro che non vi tratteniate troppo a lungo per strada" disse un pomeriggio. Era chiaro che il bel Gennaro ...
    ... preferiva tenerci meglio d'occhio, ma soprattutto non mi ero scordato del nostro breve ma intenso momento nell'auto, quando, più da vicino avevo capito di esserne fortemente attratto. E ho iniziato a credere che neanche lui si fosse scordato di quel momento. Così iniziammo il progetto per cui due volte a settimana ci vedevamo a casa di Luigi e suo padre il più delle volte se ne stava nel suo studio a lavorare e di tanto in tanto lo si vedeva passare nel corridoio o lo si sentiva chiacchierare al telefono o giocare con la sorellina di Luigi. La moglie, una piacente donna sulla quarantina rincasava solitamente verso le 19 e allo stesso momento avevo preso l'abitudine di andar via poco dopo per non essere d'intralcio, a parte qualche volta che mi sono trattenuto a cena con loro.
    
    Una mattina io e Luigi fuori scuola venimmo a sapere che era stato indetto uno sciopero e che le lezioni non si sarebbero svolte. Molti nostri compagni approfittarono dell'occasione per andarsene in giro a perder tempo e a dire il vero anche io e Luigi eravamo tentati dall'idea.
    
    Quando poi decidemmo che avremmo potuto approfittare della mattinata per andarcene da lui a lavorare al progetto, in maniera tale che nel pomeriggio ci saremmo concessi un giro in villa comunale. Oltretutto coi suoi genitori a lavoro e la sorellina a scuola, avremmo avuto la casa a disposizione e nessuno ci avrebbe disturbato. Prendemmo un autobus e arrivammo a destinazione in pochi minuti. Non ero abituato a vedere quella ...
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