Notte a sorpresa
Data: 13/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: facas
Devo premettere che il mio debole sono da sempre stati i maschi, pur ora che sono felicemente sposato con due bambine bellissime. Anche ora che sto ai 40 e da 16 ormai lavoro a scuola. Ho sempre prediletto i giovani e i coetanei. Il mio ruolo di insegnante mi costringe a tener nascosta la mia inclinazione, non sono un depravato, tengo molto al mio posto di lavoro, ma in compenso fantastico sempre con la mente. Quella che racconto è una storia accaduta nell’ormai lontano 2004, a settembre inizia il nuovo anno scolastico, si prende possesso delle classi. All’epoca lavoravo a Roma, in un alberghiero, essendo un docente della materia tecnica, non impiego molto tempo per conquistare l’affiatamento delle classi. Tra tutte una di secondo anno, mista, tanti sui 15-16 anni, e qualche paio di ripetenti 17enni. Tra tutti noto due alunni, Claudio e Daniele, compagni di banco, cugini, vicini di casa, per l’ennesima volta ancora assieme qui dopo avere frequentato assieme la materna, le elementari e le medie, bocciati, ora pure assieme qui,al secondo, oltre a far palestra e nuoto. Praticamente vivevano in simbiosi. Questo è quello che ho mammano saputo nei periodici incontri coi genitori. Tutto scorreva normale,le lezioni, le ricreazioni, le interrogazioni programmate e gli impreparati. Eppure le lezioni in laboratorio.
Il fatto che sto per raccontare successe a circa metà febbraio del 2005. Io sempre preso dal mio ruolo, e loro mai dato sospetti, sempre circondati dalle fighettine di ...
... turno- D’altronde due 17enni che fanno palestra e nuoto non lo dicono a nessuno, non hanno bisogno. È il fisico che parla da solo. Nel pieno della mia lezione di laboratorio, al solito assegno ad ognuno i compiti e le mansioni. E mentre ognuno è intendo nello svolgimento, mi accorgo del perdurare dell’assenza dei due cugini. Dovevano pulire e lucidare una trentina di piatti, e non avendo nessuno dei loro compagni a portata di mano da mandare a cercarli alle lavastoviglie, mi avvio io stesso. Niente succede per niente. E fu il destino che volle che fui io a mettere piede nella stanza. Dopo la porta a vetri, una parete a specchio rifletteva una scena di erotismo senza eguali ed inaspettata. Non credevo ai miei occhi. Claudio con un panno asciuga i piatti appena tirati fuori dal cestello, mentre Daniele dietro di lui lo abbraccia, con la mano sinistra dentro la camicia, baciandogli il lobo dell’orecchio sinistro,e la mano destra dentro i pantaloni neri di Claudio, aperti all’inguine e sostenuti solo dalla cinta, a smanettare la ormai pronunciata eccitazione di Claudio. Rimasi pietrificato per un tempo indefinito,penso all’incirca un minuto, fino a che Claudio si riprese e aprendo gli occhi mi vide nel riflesso. Con una gomitata fermò Daniele che subito ritrasse la mano e mollò la presa su Claudio. L’imbarazzo fu cosi enorme che si lesse chiaramente nei visi di tutti nella stanza, che con il mio stupore rese quel silenzio quasi palpabile. Feci un passo, socchiudendo la porta alle ...