Notte a sorpresa
Data: 13/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: facas
... contribuisce a creare un bel feeling. Infatti, io che pensavo alla solita botta e via, si istaura un bel rapporto da scopamico, che era la cosa che entrambi cercavamo. Il pomeriggio o la sera tardi dopo gli amici si faceva un giro di squilli. Un pò di volte siamo pure usciti assieme senza dover fare necessariamente sesso. Eravamo consapevoli che ognuno di noi due frequentava la chat regolarmente. Per farla breve il tutto faceva comodo ad entrambi. Una sera di tarda primavera, dovevano essere le prime di maggio, mi organizzo per andare a trovare un pò di amici al centro, data la sera mite. Nulla di che, tutti colleghi, e mi prefisso di non fare tardi, l’indomani sono in servizio a prima ora. Infatti sto a casa poco dopo le 11,che mi arriva uno squillo di Simone, erano poco più di due settimane che non si riusciva ad incontrarsi, rispondo subito allo squillo, con un altro. Manco trenta secondi che mi chiama, pensai fosse già sotto casa. La modalità era questa, mi chiamava per chiedermi di aprire il portone. Alla risposta mi dice che sta tornando da Latina. I soliti convenevoli di saluti e salute a cui rispondo affettuosamente. Allorchè mi dice di non essere solo, che si è un pò lasciato andare e parlato troppo ad un suo amico. Della cerchia s’intende. Scatta il mio rimprovero. Mi spiega che l’ha conosciuto in chat qualche po’ di settimane prima,che è simpatico e pulito, garantendo per discrezione e molto interessante. Ed in più ha 18 anni ed è molto carino. Sapeva che la cosa ...
... mi avrebbe spiazzato, non so più cosa pensare. Ero infastidito tanto quanto ero eccitato. Alla fine acconsentii. Lui si scusò ancora riagganciando dicendo che sarebbe arrivato tra una buona ventina di minuti. Si sapeva che entrambi frequentavamo la chat, ma mi turbava il fatto di dividere Simone con un altro. Un altro che non conoscevo e chissà quante volte avevano già scopato. E la cosa peggiore era dividerlo a casa mia. Però mi intrigava la cosa a tre. E mi intrigava il diciottenne. Misi subito un po’ di ordine in giro e feci una doccia veloce. Al suono del citofono ebbi un sobbalzo come quando venne a casa mia la prima volta. Sentii lì ascensore salire e arrivare al piano, all’apertura delle porte vidi solo Simone, gli chiesi dove stava l’altro, mi rispose che preferiva fare le scale. Contento lui, io abitavo al 5°piano. Approfittando del fatto di essere soli ci abbracciammo e baciammo, e chiesi spiegazioni. Mi rispose di star tranquillo, che da tanto si parlava di una cosa a tre, che quando lui l’accennò, non ci penso due volte a parlargli di me. Simone si avviò verso il bagno a darsi una rinfrescata, io sentendo i passi mi avvicinai alla porta per aprirla. La reazione di imbarazzo fu enorme e indescrivibile, mi sentii come un pugno allo stomaco, e tutta l’eccitazione che mi aveva accompagnato in quell’ultima ora svanì di colpo. Nel silenzio più scomodo ci guardammo negli occhi, mi tremavano le gambe e a lui gli vennero gli occhi lucidi come quel pomeriggio davanti scuola ...