Emmaus50
Data: 13/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Emmaus50
... tiene una mano sotto il mento perché il mio viso sia proteso verso di lui e con l'altra mano si cinge il pene alla radice e lo spinge verso la mia bocca; lo sfioro con le labbra e lo sento guizzare, vibrare, fremere; non sono io che comando alle mie labbra di aprirsi, è come se siano animate da volontà propria e lo accolgono felici tra le loro pieghe increspate; la lingua lo percorre per tutta la lunghezza e percepisco uno strano sapore salato, come di salsedine; sento che mi scivola in bocca per tutta la lunghezza. Uno strano pensiero mi attraversa la mente: non pensavo che ci entrasse tutto, grosso com'è, ed invece... provo una strana sensazione di calore e di levigatezza, di durezza ma allo stesso tempo di cedevole morbidezza; tiro indietro la testa finché non è quasi del tutto fuori della mia bocca, ne lecco avidamente la punta, a lungo, poi lo reimmergo tutto, fino in fondo; tenendolo così, sollevo gli occhi e guardo il mio "rude marinaio": è immobile, teso, le braccia lungo i fianchi, gli occhi ridotti ad una sottile fessura e sulle labbra quel suo meraviglioso sorriso, ora arricchito dal desiderio e dal piacere... e mi sento felice, sorprendentemente soddisfatta di essere io l'artefice di quel piacere... e voglio concederglielo quel piacere, fino in fondo; anche perché pian piano mi invade una sensazione di fusione; tenendo tra le labbra il suo pene mi sembra quasi di fondermi con lui, interamente, di fondermi con quel posto, di fondermi con ...
... l'universo... e vorrei che questa sensazione non smettesse, durasse all'infinito.Non so dire per quanto tempo io galleggi in questa cullante irrealtà, mantenuta viva da questo gioco osceno, ma ad un tratto "sento" che il "rude marinaio" sta per godere... e, senza esitazione, consapevolmente, lascio che lo faccia lì, nella mia bocca spalancata; il suo sperma ha un sapore molto forte, ferroso, quasi acido, ed è densissimo ma soprattutto sembra non dover smettere più: mi inonda la bocca talmente copioso che strasborda dalle labbra semiaperte e mi gocciola sul mento, sui seni, sul ventre, raccogliendosi nella fontanella dell'ombelico.Non ho ancora ripreso contatto con il mondo quando lui, ansimando leggermente, mi si inginocchia accanto, mi sfiora lieve sulla bocca e si china a raccogliere con la lingua una goccia perlacea che è restata proprio sulla punta di un capezzolo, come incollata; poi tenendo la lingua a punta fuori della bocca, l'avvicina alle mie labbra; io gliela succhio e lui mi bacia finalmente con passione; gli cingo il collo e lo attiro a me cercando di fondere il mio corpo con il suo, la mia anima con la sua ed abbandonandomi al mio godimento. Fino a che, come il giorno prima, si risolleva e se ne va, lasciandomi lì, svuotata, affranta, sgomenta... ma appagata.All'orizzonte compare il puntino indistinto di una barca che si avvicina. Ed ancora una volta accolgo Alessandro, felice della sua vicinanza, del suo amore, della sua presenza; dimentica del mio ...