Emmaus50
Data: 13/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Emmaus50
... po' in giro, esplorandomi, comincia a farlo andare avanti e indietro sempre più forte e più veloce ed io grondo tutto il mio godimento sotto quella carezza oscena, forse brutale, forse indecente, ma che mi fa pian piano impazzire senza ormai nessun ritegno... non ne posso più e sono io stessa che faccio aderire la parte posteriore delle cosce al suo petto e poso l'incavo del ginocchio sulle sue spalle e ponendogli le mani sulle reni lo attiro a me... dentro di me! Mi penetra piano, con infinita dolcezza ed estenuante lentezza, con una tale delicatezza che non ho mai riscontrato in nessun uomo... ma entra in me fino in fondo.Mi prende così, su quel tavolo, dolcemente, muovendosi appena appena... ma mi prende fin dentro l'anima, spingendomi fino al punto in cui nessuno è mai riuscito a spingermi...Non so quanto sia durato tutto questo, ma certamente un tempo infinito, perché il tempo si è fermato... ed improvvisamente mi accorgo che la luce del sole si è fatta obliqua e le prime ombre si allungano su quella radura.E' come una frustata improvvisa, come un ceffone inaspettato, come un brusco risveglio... e per un attimo ho paura che si sia trattato solo di un sogno... sono seduta su una delle poltroncine di vimini, nuda, sudata, ansimante ed imbrattata del suo seme; lui mi si avvicina e mi porge un bicchiere, facendomi bere qualcosa... mi sento improvvisamente meglio... e peggio allo stesso tempo... Alessandro... oh mio dio, mi starà cercando... mi alzo, ...
... agitata e frenetica... lui cerca di calmarmi, rassicurarmi; lo respingo con violenza e barcollando, ancora stordita, comincio a raccattare i miei "stracci"; mi aiuta a rivestirmi e tenendo in mano la mia borsa da mare mi riporta alla spiaggia: è completamente deserta! Mi lascio prendere dal panico, dall'angoscia e sento calde lacrime scivolarmi sulle guance.Lui da un angolino quasi nascosto della boscaglia spinge in mare un piccolo canotto a motore, mi aiuta a salire e si dirige verso il porticciolo.--------------------Quando guardo Paola in faccia, riconosco sempre la soave bellezza del tuo viso: i tratti dolci e finemente regolari; e l'accattivante pienezza del sorriso; ma nei suoi occhi d'oro c'è sempre la tenace ostinazione che è propria del mio essere.Anche ora, mentre mi guarda con il volto stanco, preoccupato, tirato, dopo il lungo viaggio, riconosco te, in lei......come sta? mi chiede con ansia malcelata, dopo i rapidi baci di saluto......che vuoi che ti dica, figlia mia?......è alla fine ormai! dico rassegnata e vedo il luccichio di una lacrima che si riflette nell'oro dei suoi occhi......e scorgo nell'espressione disperata del suo viso la stessa ansia di rivederti, di riabbracciarti, che ho letto nei tuoi occhi quando hai saputo che stava per tornare......e la stessa paura!Vi osservo, stretti uno tra le braccia dell'altra; i suoi morbidi, soffici, vaporosi e biondi capelli, frammisti ai tuoi che si sono fatti invece crespi, di uno stopposo colore ...