Emmaus50
Data: 13/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Emmaus50
... indefinito ed ormai radi; il rosa incarnato del suo viso delicato in netto contrasto col pallore cadaverico del tuo......eppure come mi apparite uguali......come va? le chiedi con fatica ma cercando di soffocare la sofferenza; mentre nulla puoi contro l'emozione che ti serra la gola nel rivederla finalmente......va bene, papà; va bene per me... e tu? ti domanda lei ostentando indifferenza ma anche la sua emozione è trasparente sul suo viso......ora mi sento forte come un leone, tenti di scherzare, ora che ci sei tu......ed ancora quella stretta salda, profonda, interminabile, come se entrambi aveste paura di staccarvi......per sempre!Vi osservo entrambi con dolore, come se foste una parte di me che mi è stata staccata a viva forza......lei, seduta sul tuo letto, che ti parla facendo vagare lo sguardo per la stanza perché non trova il coraggio e la forza di guardarti in faccia, di leggere sul tuo volto il dolore e la sofferenza, ma soprattutto di veder trasparire nei tuoi occhi neri la rassegnazione......ed al contrario tu la guardi fissa......forse non ascolti nemmeno le sue parole dalle quale fingi invece d'essere interessato......la guardi e basta......intensamente......e sembri voler nutrire queste tue ultime ore della sua immagine......quasi incredulo che possa esistere......quante volte ti ho visto osservarla con questa espressione di rapita sorpresa, quand'era piccolina, una vispa bimbetta bionda, incontenibile; da ragazzina con la sua bellezza di cui eri ...
... certamente geloso anche se non lo davi a vedere; da donna adulta orgoglioso della sua fierezza......quante volte ti ho sorpreso a guardarla così, estasiato......e nel petto il cuore mi si riempiva di affetto, per tutti e due......poi sollevavi gli occhi a guardare me......e nel tuo sguardo galleggiava la soddisfazione, l'orgoglio......e tanto amore!Smettila di guardarmi così......non so guardarti in altro modo......ed allora non guardarmi per niente......e tu abbassavi gli occhi a terra; come vuoi, mormoravi con voce triste: ma quando non ti guardo mi sembra di morire. Ed io ti sorprendevo nuovamente a fissarmi......e sorridevo, felice, e ti guardavo anch'io con dolcezza.Ed esco dalla stanza perché non riesco a reggere questa vista......è troppo bella......e troppo dolorosa......e sento i tuoi occhi che mi pungono la schiena, seguendo ogni mio movimento.--------------------25 anni fa, in Grecia, sul fare della sera, in mezzo a questo mare azzurro cristallino e trasparente, con l'angoscia che mi serra la gola ed il cuore che mi batte all'impazzata.Poco prima di arrivare al porticciolo, incrociamo una barca sulla quale Alessandro è stravolto, quasi impazzito dalla preoccupazione e dall'angoscia; però il sollievo nel vedere che sto bene, che non mi è accaduto nulla di grave, fa si che accetti di buon grado la scusa che gli propino: mi sono sentita male sulla spiaggetta e fortunatamente quel "pescatore" mi ha soccorso, portandomi nella sua casetta all'interno ...