1. Ritorno al ristorante


    Data: 15/03/2018, Categorie: Tradimenti Autore: SBD

    ... lecita, mi lasciò impietrita. Intimai a Danienle di fare silenzio e lo spinsi verso il fondo del box, poi aprii la porta affacciando fuori solo la testa. "Sto bene, sto bene... forse dipende da qualcosa che ho mangiato..." Sentii qualcosa sfiorarmi il sedere, due dita, non le mie, tozze, pelose, maschili, insinuarsi dentro di me, provocarmi un gemito involontario. Era la senzazione che cercavo, quelle dita spesse erano proprio quello che ci voleva, ma ... adesso? "Nhh... V-Vi raggiungo tra poco ragazze, andate, non vi preoccupate ..." "Bella, sembri un cencio, vuoi un po' d'acqua?" Scossi la testa. "Ok tesoro, ma già che siamo qui, io devo fare pipì..." Richiusi velocemente la porta, abbandonandomici contro. Le dita di Daniele affondavano senza pietà, senza pause, ero costretta a tapparmi la bocca per non gridare. Sentii lo scroscio nel box di fianco, la mia amica era proprio lì. Mi girai, nel tentativo di trattenerelo, di fargli capire che doveva aspettare. Farlo smettere oramai era fuori questione... Aveva il cazzo nella sinistra, dritto come un palo, si stava segando. Sfilò le sue dita da dentro di me, lasciandomi insopportabilmente vuota, le succhiò con gusto, poi mi fece cenno di far silenzio. Aveva capito. Mi eccitava terribilmente quella situazione e pure a lui vedevo. Pensai a Teo. A come mi ribellassi quando mi diceva che ero un troia. Io non volevo essere una troia, volevo essere solo sua ... ma Cristo avevo bisogno di essere riempita... Mi sembrava di averne ...
    ... bisogno come l'aria in quel momento. Guardai in basso, Daniele si segava piano per mantenerselo ben duro, mi guardava tra le gambe rapito. Eravamo a pochi centimetri l'uno dall'altra, il nostro respiro riempiva lo spazio stretto. Mi prese la mano e se la mise sul cazzo, aspettandosi che continuassi quello che stava facendo lui, era bollente. Mi ritrassi, lui subito mi riprese, infilando la sua di mano tra le mie cosce allo stesso tempo. Avevo bisogno di quella mano... Sentii le dita entrare lentamente. Abbozzai un lieve movimento, a stento riuscivo a chiudere le dita intorno all'asta tanto era tozzo il suo cazzo, mai più visto nulla del genere in vita mia. "Tutto bene, Marti?" "S-Si ... andate, andate, ora arrivo ..." Dissi girandomi verso la porta. L'acqua di un lavandino scorreva. "Ok, va bene ... però se non arrivi entro cinque minuti ti veniamo a controllare, sappilo." Risero. Sentii il fiato caldo di Daniele investirmi il collo, la schiena, poi in un attimo qualcosa di liscio, di grosso premere contro l'ingresso umido della mia fica. Sapevo cos'era, Dio se lo sapevo, se lo volevo ... "Siii..." Soffiai, sentendo quella cosa enorme cercare di farsi largo dentro di me. "Ok ... mi raccomando chiama se hai bisogno, noi siamo qui fuori per ogni evenienza." La preoccupazione delle mie amiche era evidente nel tono delle loro voci, non me ne importava un fico secco in quel momento. Uscirono, finalmente. Il cazzo di Daniele invece entrava. O ci provava almeno. "Come sei stretta... ...
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