1. Ritorno al ristorante


    Data: 15/03/2018, Categorie: Tradimenti Autore: SBD, Fonte: EroticiRacconti

    Seguito apocrifo di https://www.eroticiracconti.it/racconto/33892-al-ristorante Dopo quell'episodio non tornai per un bel po' in quel ristorante. Fù scomodo, perchè in effetti era un locale che si frequentava anche in comitiva. Dovetti inventare mille scuse per deviare le mie amiche altrove e la cosa andò bene per un paio di mesetti. Nel frattempo, alla mia complicata vita sessuale, si era aggiunto Daniele, il cameriere. Aveva lasciato il suo numero scritto dietro il conto, rischiando persino che mio papà lo notasse quel giorno. Presi lo scontrino inzialmente solo per nasconderlo, poi a casa decisi di mandargli un messaggino. Lo feci per giocare un po' con lui, per stuzzicarlo, in modo anche pò incosciente se vogliamo. Cominciammo una fitta corrispondeneza, o meglio, lui iniziò a tempestarmi di messaggi. Ne mandava a tutte le ore, quasi sempre pieni di oscenità. Si dichiarava innamorato di me, diceva di volermi, che ero bellissima, che non gli importava che avessi un fidanzato, che scopassi con mio fratello... Quest'ultima cosa in particolare, a volte mi faceva eccitare, eccitare al pensiero di scopare con Teo mentre Daniele mi guardava e poi... Per quanto perversa, anche la mia mente si poneva dei limiti. Accennai a mio fratello dell'episodio del ristorante e del fatto che ci fosse un ragazzo che mi riempisse di messaggi. "Sai ... da qualche settimana c'è uno che ci prova sempre con me..." Teo parve quasi divertito dalla cosa, quasi come me lo stessi inventando per farlo ...
    ... ingelosire. Da quando avevamo preso a fare sesso regolarmente era spesso distante e sarcastico, non più il ragazzo gentile e premuroso di prima. Il nostro rapporto era cambiato, la confidenza e la complicità, la tenerezza, tra fratello e sorella, sostituiti dal desiderio di possesso reciproco, dalla voglia smaniosa, dalla gelosia, di due amanti clandestini. Decisi che volevo fargli conoscere Daniele, quasi un piccola, giocosa ripicca per la sufficienza con cui mi aveva risposto. Al momento di organizzare la successiva cena con gli amici, quando venne fatto il nome del ristorarante dove lavorava, non obiettai. Tutte le altre mi guardarono per un istante, in attesa. "Com'è non dici niente stavolta?" "Che devo dire? Non capisco..." Feci la finta tonta, ma lei mie amiche proprio stupide non sono, avevano fiutato qualcosa. Lasciarono correre comunque. La sera della cena decisi di mettermi in tiro. Teo era troppo sicuro che avessi in testa solo lui, volevo che fosse geloso per una sera, e per questo avevo bisogno che Daniele non riuscisse staccarmi gli occhi di dosso. Misi un vestito leggero, spalle scoperte, gonna appena sopra il ginocchio. Stava facendo molto caldo in quei giorni. Meditai seriamente se mettere o no le mutandine. Avevo in programma di farmi scopare da Teo appena usciti dal locale, già lo immaginavo in rapace è incazzato farsi strapparmi i vesiti di dosso, mi stuzzicava l'idea di non avere nulla sotto, di aver bisogno solo di sollevare la gonna per farlo entrare. Non ...
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