Ritorno al ristorante
Data: 15/03/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: SBD
... sicura di non essere vergine?" Mi surrurrò all'orecchio. "N-No... sicura..." "Posso fare piano se vuoi ..." "Spingi e sta zitto ..." Non se lo fece ripetere. Sentii la carne, la pelle, distendersi fino al limite, bruciare quasi, per accoglierlo dentro di me. Fù brusco, non si tratteneva più dopo quello che gli avevo detto. Spinse fino a che non sentii i suoi peli farmi il solletico tra le natiche, finchè non fu tutto dentro. Non ero mai stata riempita così... Venni, aggrappandomi alla maniglia della porta per non cadere. "Chi se lo aspettava che eri cosi porca con questo faccino da brava ragazza ... Sei già venuta?" "Zitto... Stai zitto!" Sibilai. Non volevo che mi ricordasse che non era Teo, volevo essere scopata, volevo che continuasse, ma volevo anche che non esistesse... Fece per sfilarlo, il mio corpo non era d'accordo, tremava avvinghiato attorno a quel pezzo di carne dura come legno. Arrivò circa a metà e poi, quando meno me lo aspettavo, me lo ficcò di nuovo dentro, tutto in sul colpo, togliendomi il fiato. Poi, di nuovo, più veloce, ancora e ancora... La porta del box tremava sotto i suoi colpi, mi schiacciava contro la superficie liscia, fredda, con foga. Sentivo le sue mani insinuarsi sotto il vestito, sotto il reggiseno, prendermi le tette, stringere vogliose. Erano come morse, sapevo che avrei avuto lividi ovunque il giorno dopo, Teo li avrebbe visti... Mi grugniva nelle orecchie, mancava poco pure a lui. Una delle sue mani scivolò giù, di nuovo tra le mie ...
... gambe. Le dita, quelle rapidissime dita, presero a giocare con il mio clitoride, come nemmeno io ero capace di fare. Movimenti sapienti, collaudati, impensabile aspettarseli da un ragazzo così giovane... Il suo arnese, poderoso stantuffo, oramai aveva aperto la sua strada dentro di me, sentivo i suoi colpi sempre piu frenetici, li udivo echeggiare nel bagno vuoto coperti solo dai ai nostri gemiti. Grazie a Dio nessuno entrò in quel momento. Strillai e le mie gambe cedettero. Il cervello mi sembrava che mi stesse per colare fuori dalle orecchie, il cuore mi martellava nel petto. Vertigini. Mi lasciò accasciare a terra, preda dello spasmo. Il suo cazzo mi lasciava un vuoto insopportabile dentro, sentii l'aria fresca prenderne il posto. Inebetita, non mi resi conto immediatamente di quello che faceva. Mi prese la testa, afferandomi per i capelli con fermezza, e prima che potessi obiettare portò il suo cazzo contro la mia faccia. Si stava segando. Il fiotto caldo, inatteso, mi colpì sulle guance, sulle labbra, appiccicandosi alla mia pelle come colla. E pensare che certe volte mi veniva quasi da pensare che Teo facesse troppo lo stronzo a letto... Sfinita, ansante, tentai di abbozzare una protesta. Daniele colse l'occasione per ficcarmelo in bocca, ancora stava schizzando, il glande scivolò oltre le mie labbra prima che potessi serrarle. Il sapore del suo sperma, la consistenza, mi colse di sorpresa, la sentivo sulla lingua. Non era una cosa che facevo con Teo... Protestai battendo ...