1. Anello nel naso


    Data: 16/03/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: torromato

    Ero rimasto solo, la casa era vuota, quel giorno era stato un susseguirsi di colpi di scena e il finale dopo il numero che aveva fatto Clara con il cameriere…..Mi aveva fatto andare il cazzo quasi a solleticare la mia gola, poi erano scomparse, mia moglie se n’era andata via quasi completamente nuda e ora ero in casa nostra, quella casa, ora vuota, ma dove poteva essere sparita? Pensieri, rabbia, gelosia e masochismo, mia moglie era uscita, sì, per la strada, trascinata da due donne e tutti l’avrebbero potuta vedere. La dottoressa Clara ora nelle mani di un altro uomo che fa di lei quello che vuole, il gioco ci aveva preso la mano ma la dovevo trovare Mi addormentai nel nostro letto e gli incubi si susseguirono, incubi a sfondo sessuale. Clara tirata a guinzaglio, nuda, a quattro zampe il suo magnifico culo che si muove con grazia felina, ha una benda agli occhi, va avanti quasi a tentoni e, attorno a lei maschi, gente perfettamente vestita che la guarda, luci soffuse…ma lei è nuda completamente nuda e le sue formidabili tette che dondolano seguendo i suoi movimenti e uno degli invitati ….si piega e…le mette un dito nella sua figa in vista e lei si ferma come fiocinata…….e a quel punto mi svegliai in un bagno di sudore, il caldo dell’estate l’aria condizionata che non avevamo….Non ce la facevo la dovevo trovare; ma come potevo fare? Avevo la giornata libera e dopo una doccia e un caffè uscii, mi dovevo svagare; un centro commerciale o un american bar dove sbronzarmi, prima ...
    ... il centro commerciale poi il locale; decisi così……
    
    .Quei colpi di battipanni, quegli scossoni, Clara fu sciolta dai lacci che la bloccavano alla spalliera svedese, ma non bastava , ormai avevano deciso di approfittare della schiava offerta dal Paron e la sua aguzzina si volle far fissare un cazzo finto a lei per……..
    
    ^ Succhiavo quel cazzo finto e quella donna lo estrasse dalla mia bocca, ero in ginocchio davanti a lei e l’altra mi indicò il divanetto, capii, mi posizionai sopra, in ginocchio, voleva i miei buchi, un brivido, paura e nello stesso tempo di nuovo il piacere dato dalla sottomissione e dal dolore. Lo sapevo, di lì a poco mi avrebbe letteralmente impalata . Quella punta arrotondata di plastica lubrificata dalla mia saliva, ora ero lì sul divano, sentii quel “palo” poggiarsi alla mia rosetta scura, quella femmina non amava i preamboli, solo l’attimo prima di fare ciò ebbe compassione di me, sputò sulle sue dita e le passò sul mio sfintere per lubrificarlo anche se, tutto sommato, incominciava ad essere elastico……quella plastica iniziò a forzarmi, a entrare inesorabilmente tra le mie natiche che mi bruciavano ancora per la cura del battipanni che avevo avuto. ^
    
    Chiuse gli occhi, la sua rosetta si tese allo spasimo, quel coso era dentro di lei per metà e a quel punto la voce di lui…..”Affonda, dacci dentro questa cagna è eccitata in questo momento, è il tuo buco, te l’ho lasciata”.
    
    ^A quelle parole ebbi un brivido, il padrone mi considerava alla stregua di ...
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