Anello nel naso
Data: 16/03/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: torromato
... persone che non conoscevo oppure in mezzo a facce note di cui non sapevo la doppia vita ..e io esibita, una vacca, una cagna, le tette mi facevano male, la figa era fradicia. Da quando ero stata davanti a lui mi ero bagnata e poi il servizietto che mi avevano fatto, il piacere che mi avevano provocato, il battipanni e per ultimo le sue dita che avevano giocato con il mio corpo. Il pizzicotto dato ai miei capezzoli mi aveva fatto male ma ero stata ricompensata vedendo lui che si succhiava le sue dita del siero che era uscito dai miei capezzoli. Ero una vacca da latte, la cosa mi eccitava ancora di più e ci avviammo……… quella stanza, una camera; non era la stalla dove avevo dormito, il box dei cavalli dove mi ero masturbata e avevo avuto sogni che avrebbero fatto arrossire la più scafata delle ninfomani, la giornata era estiva e il sole si incanalava dagli scuri creando una penombra afosa, mulinelli leggeri di polvere si alzavano in controluce mentre le tende si gonfiavano ma i miei occhi furono attirati da quello che era appeso in quella stanza. Alla parete finimenti per cavalli, fruste, piccoli scudisci, pennacchi; ma una cosa mi colpì maggiormente: delle code lunghe e posticce, con in fondo un robusto bulbo d’acciaio simile a quello che avevo nel culo ma molto più grosso. Mi vennero dei brividi, non potevano ridurmi così ma in quella stanza tutto era pronto; c’era anche un bacile con dell’acqua, capivo, mi volevano rasare la testa….I miei capelli biondi, tagliati, la mia ...
... fisonomia sarebbe completamente cambiata; era quello che voleva lui, non ero altro che il suo giocattolo e mi stava plasmando. Cosa avrebbe detto mio marito se mi avesse visto, calva, completamente rasata con un vistoso anello al naso? La sua Clara stava diventando un animale, in più avevo le tette sempre più gonfie, me le massaggiai leggermente e quella donna vedendo ciò che facevo mi fece sedere, prese i miei seni e iniziò a spremerli, mi mungeva, il dolore mi passava leggermente, quelle mani lunghe spremevano e d’un tratto dai miei capezzoli sgorgarono delle gocce di latte, era latte. Clara, la fattrice, iniziava il suo lavoro di mucca da latte. Chiusi gli occhi, mi vidi assieme alle vacche diretta alla mungitura della mattina, anello al naso, collare e tette gonfie come le loro mammelle. Gli sguardi dei garzoni, sguardi di maschio, famelici per i miei buchi…queste erano le visioni. La donna proseguì, appoggiò la sua bocca ai miei capezzoli e succhiò con avidità, chiusi gli occhi, quelle labbra carnose mi davano piacere ed il piacere arrivò. Godevo quella bocca mi amava, mi leccava e si cibava di me; lei beveva quelle poche gocce che erano uscite, le pastiglie iniziavano a fare il loro effetto. Piacere e fierezza, appoggiai la mano tra quei capelli, eravamo due schiave, accomunate dallo stesso padrone, Che cosa aveva provato lei? Era già stata ridotta a mucca da latte? E, cos’altro aveva fatto? Molto probabilmente anche per lei questo era stato l’inizio ma da quando eravamo ...