1. Anello nel naso


    Data: 16/03/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: torromato

    ... essere sottomessa a loro quando sono infoiati, essere brutalizzata da cazzi finti e veri. Ora godevo, la mia passera si liquefaceva sotto quei colpi di quel cazzo finto dalle dimensioni di tutto rispetto; mentre la mia lingua puliva accuratamente il cazzo del “ padrone” . Non me ne fregava niente, ero letteralmente ubriaca di sesso e di piacere e, più ce n’era più ne volevo e la mia eccitazione aumentava. Leccavo, succhiavo…..cosa voleva dire con quelle parole essere ridotta a un “cesso”? In un cesso si piscia e si fa altro e un lampo, un pensiero attraversò la mia mente. Io, legata tra due orinali da muro usati nei bagni pubblici e dei cinema, costretta in ginocchio, completamente nuda. Chiunque può approfittare della mia bocca. Con quei pensieri mi esplose il piacere, un grido. Loro, i due padroni con cui giocavo in quel momento, non capivano e pensarono che io godessi per l’andirivieni che avevo nel culo. Invece io godevo al pensiero di quella scena . Si, lo avrei chiesto a lui di essere ridotta così. Piegata, con le ginocchia immerse in quel liquame che si forma sul pavimento dei cessi più luridi, un oggetto d’arredo con le mie tette gonfie di latte. Masochismo allo stato puro ma mi piaceva, la frusta, il battipanni, le sculacciate che avevo provato ormai …..un certo non so che si era impossessato di me. Che cosa mi sarebbe potuto capitare ancora,…? Ma certo, fare la puttana da strada come aveva detto, non da locale di lusso che si incontra per iniziare la serata ma la ...
    ... troia da falò, quelle che non hanno nemmeno i soldi per farlo in albergo ma si fanno sbattere in macchina o in piedi nella penombra degli androni. Ero partita, dove sarei arrivata, e dove lui mi avrebbe portato….?^ Come era iniziata quella sarabanda di sesso con cui letteralmente era stata presa allo spiedo i suoi due padrini si chetarono. Si stancarono di dar piacere a quel corpo. Lei rimase sul divano come inebetita; il respiro affannoso lentamente si calmò, aspettava altri ordini, non aveva il coraggio di alzarsi. Il culo le faceva male, le natiche per la sculacciata anche ma aspettava e lui, per ultimo spregio, mi fissò un anello al naso, non mi trafisse ma era un anello robusto in acciaio con una molla fortissima. La mia fisionomia così cambiò; quel ferro mi sfiorava le labbra e tutti avrebbero potuto vederlo, non poteva fare una cosa simile ma lo fece……^ L’altra donna mi prelevò, era l’altra schiava, lasciammo il padrone con l’ospite a chiacchierare amabilmente in quel salotto liberty e io ripresi a girare nuda per quella casa, la mia tenuta abituale ormai. Solamente questa volta avevo anche delle cinghie alle caviglie e un anello al naso che mi faceva più simile ad un animale che a un essere umano. Non mi aspettavo quell’anello al naso, mi avrebbero guardato tutti, non sarei passata inosservata e dove mi volevano portare, poi il mio padrone aveva parlato di una festa ed ero sicura a quella festa sarei stata esibita. Non più una cena con un'altra coppia ma in mezzo a ...
«1234...»