1. Anello nel naso


    Data: 16/03/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: torromato

    ... state sole e le poche volte che l’avevo vista non aveva detto che qualche parola se non per darmi ordini o riportare gli ordini di Lui e non mi aveva fatto confidenze. Ora invece era lì che mi succhiava avidamente. L’avevo vista chiavare con mio marito, una cagna anche lei che ci sapeva fare, quanti erano passati tra le sue gambe? Cazzi gonfi e turgidi e, sarebbe stato lo stesso per me? E mentre lei mi succhiava chiesi in che cosa consisteva la festa ma lei sollevando il viso verso di me …”capirai,” tu sarai il centro della serata, ci saranno molti uomini e donne…capirai….e poi ci sarà una gara e tu sarai una cavalla che gareggerà. Hai visto le code, preparati a indossarne una, vedi i finimenti alla parete, non sono per cavalli ma per persone e questa sera tu sarai bardata a dovere….Mi vidi così sotto le luci, pronta per la gara……. Non mi tagliò i capelli, non fui rasata, ma dovevamo uscire assieme, andare in un centro commerciale dove mi avrebbero preso dei vestiti, non avevo niente lì con me. Sul letto c’erano un paio di pantaloni di pelle, di colore nero, era pelle lucida, mi aiutò ad indossarli, non capirò mai come facessero a sapere la mia taglia ma mi stavano alla perfezione, come una seconda pelle. Per metterli mi dovetti distendere ma alla fine aderirono. Sopra una maglietta aderente con una profonda scollatura; mi vidi allo specchio, mai avrei pensato di indossare capi simili. L’anello al naso poi brillava in tutta la sua sinistra bellezza ma non era finito: avevo ...
    ... ancora due cose da mettere. Le scarpe, e non avevano il tacco alto ma erano un paio di mocassini da donna hogan e poi , ci fu il tocco di classe: occhiali neri e una volgarissima parrucca rosso fuoco da professionista da strada. Con quell’anello poi, che non mi potevo togliere se non scorticandomi il naso, ero una volgarissima …femmina da discoteca di terza categoria. La donna mi guardò con aria di sufficienza, quasi per vedere se la sua opera fosse riuscita e il sorriso sulla sua bocca mi disse di si. Mi ero vista allo specchio, mi sentivo impacciata. Nessuno avrebbe potuto riconoscermi o forse si,, c’era senz’altro una leggera somiglianza con la dottoressa Clara. Mi sentivo impacciata. Ero in quella stanza, in piedi, mi guardavo allo specchio, non ero più io, mi sentivo diversa, ero come un pugile che avesse subito un ko. Ora lo sapevo, sarei uscita per andare in quel centro commerciale, mi lasciavo trascinare, non ero neanche padrona della mia volontà, mi stavano plasmando. Quella donna, schiava anche lei, mi contemplò ancora, poi con un movimento si staccò da me, si sfilò il vestito e si mise una corta mini con un maglione traforato; lo fece in maniera veloce, il suo corpo nudo mi apparve per un attimo, poi agguantò l’anello che avevo al naso, lo tirò a sè e dopo avermi avvicinato al suo viso fin quasi a sfiorarlo ”Sei una vacca perfetta….ti guarderanno in tanti, è ora che tu ti esibisca, ora usciamo”. Il suo alito, quelle parole un misto di invidia nei miei riguardi ma ...
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