Triangolo familiare. Scene d'incesto da tre prospettive. La prospettiva di Vanni.
Data: 18/03/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti
... piace il suo sapore e il suo odore, fino a quel momento mi faceva senso baciare così una donna. Lei mi guida con dolcezza, ora mi fa leccare con forza su tutta la fessura, ora solo con la punta della lingua sul suo bottoncino, io eseguo con la massima sollecitudine, voglio darle il massimo del piacere. Lei mugola e geme anche, ma nulla in confronto alle urla ferine di sabato. Allora insisto, ci metto tutta la mia passione, lei smette di parlare, s’inarca sul divano e scuote la testa in preda all'orgasmo e poi si abbandona immobile. La bacio sulla bocca lungamente, so del suo afrore e godo che lei lecchi le mie labbra umide, bagnate di lei, poi mi siedo sul divano, le gambe unite e la invito a montarmi, mi scavalca, mi mostra le sue natiche mentre tiene in mano il mio pene e si infila, che sensazione…! Il pene entra come in un suo fodero naturale, fatto su misura, caldo, umido e prensile. Si alza e si abbassa sul mio ventre fino ad unire i nostri peli pelvici. Le prendo i seni e le strizzo leggermente i capezzoli turgidi. Io mugolo in preda al piacere, mentre lei geme e mormora parole che non capisco. I suoi movimenti si moltiplicano, ora s’impala con più forza e con maggior frequenza, io l’assecondo con delle spinte verso di lei. Poi, si blocca e si siede sul mio ventre mentre dei brividi la scuotono. Ora la faccio alzare, la faccio chinare con la testa sul divano e indirizzo il pene verso la sua apertura fradicia, entro e comincio a stantuffarla con forza, ma perché non ...
... urla di piacere? Si, gode... questo è evidente, ma non come con il suo compagno del sabato. Moltiplico il mio impegno, sono in bagno di sudore, lei geme e continua ad emettere suoni che sono parole o qualcosa di simile. Sono in preda ad un parossismo sessuale che addirittura mi permette di controllare il mio piacere, voglio che lei goda… che goda come sabato. Esco da lei e m’inginocchio, le allargo le natiche e lecco il suo buchetto, continuerei fino a consumarmi la lingua, con dito forzo la rosellina del suo ano, lo introduco più e più volte mentre lei si dimena. La faccio sollevare dal divano e l’invito ad inginocchiarsi sul tappeto con la testa a terra… “Mi vuoi inculare…?”. Le faccio un segno affermativo mentre mi tocco l’asta del pene. “Aspetta… metto del lubrificante perché il tuo cazzo è veramente grosso…”. Con queste parole solletica tanto il mio ego che le perdono di non godere come con il suo amante. Potenza della psiche femminile. Sculetta in bagno e torna dopo un minuto…. “Ho fatto anche pipì…”. Lei da brava riprende la posizione adatta. Allargo le gambe e mi metto sopra il suo sedere e le indirizzo la punta fra le sue natiche, la lavoro con il glande finché sento che il suo sfintere si allarga e spingo prima leggermente e poi con maggior forza… ora tutta la cappella è dentro di lei, lei spinge il suo culo verso il mio ventre, vogliosa di essere penetrata di più. La posizione è faticosa e voglio finire, voglio godere… eiaculare dentro di lei… la monto con forza, la ...