Il ragazzo più fortunato del mondo (prima parte)
Data: 18/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Gay De Maupassant
Salve ragazzi, oggi ho passato un paio d'ore per confezionare questa storiella. Se questa prima parte vi è piaciuta, scrivetelo nei commenti e non mancheranno di arrivarne delle altre più piccanti (i nostri eroi si stanno appena per conoscere, concediamo loro giusto un incipit prima che diventino maialissimi) Grazie e buona lettura ;) La prima volta che vidi Federico ero in palestra. La frequentavo già da qualche mese e sul mio fisico magrolino cominciavo a vedere con grande soddisfazione i primi risultati. Per la prima volta in vita mia il petto si stava finalmente staccando dal tronco perennemente piatto e le braccia avevano preso ad assumere quelle curvette sexy che piacciono tanto alle ragazze e beh... ai tipi come me. Ma il mio orgoglio più grande erano gli addominali. Li avevo sempre avuti piuttosto bene in vista, essendo stato sempre molto poco in carne, ma da quando frequentavo la palestra, li allenavo incessantemente e ogni scusa era diventata buona per passare la mia mano sotto la maglietta e sentire i sei cubetti contrarsi, sognando ad occhi aperti la prima volta che avrei accarezzato quelli di un altro ragazzo. Solitamente mi allenavo alla sera. La scelta era stata strategica, perché la palestra era sempre piena a quell’ora ed io potevo godermi lo spettacolo di tutti quei ragazzoni in maglietta aderente pompare i muscoli sollevando quintali di ghisa. Ce n’era per tutti i gusti: alti, bassi, mori, biondi, bear, daddy e soprattutto piccoli frocetti come me, ...
... attirati da quella visione arrapante e dall’odore intenso di maschio che la sala emanava. Amavo quella palestra. E poi mi lusingavano le attenzioni che buona parte di quegli uomini mi accordavano. Devo dire la verità; salto piuttosto all’occhio, se interessa il genere. 19 anni, occhioni azzurro cielo, capelli piuttosto lunghi di un naturale biondo platino e un culetto tondo e sodo che davvero poche ragazze possono vantare. E non me lo dico da solo, un sacco di etero gli hanno fatto i complimenti. L’unico problema è che non avevo ancora mai trovato il coraggio di approcciare nessuno. Con lo spogliatoio sempre pieno mi sarei vergognato troppo e di fare appostamenti all’uscita non se ne parlava, perché… buh. Penso che queste cose, tra i due, le debba fare il maschio. Un giorno però venni chiamato dal mio maestro di yoga (la mia seconda grande passione) per aiutarlo a gestire i suoi corsi serali e mi vidi costretto a cambiare orario di allenamento. Tra l’altro andavo all’università e, a causa di alti piccoli impegni, la mia giornata tendeva ad essere piuttosto piena. Così un giorno mi ridussi ad andare poco dopo l’ora di pranzo. Che delusione! La palestra era vuota. L’ unico altro maschio presente era un mastodonte di colore alto più di due metri, con due braccia grandi quanto il mio tronco e un pancione da bevitore di birra. Si stava sfondando di pettorali con un peso quasi il doppio del mio (non il doppio di quanto sollevassi, proprio il mio), ma sbuffai annoiato. Non mi sono mai ...