1. Il ragazzo più fortunato del mondo (prima parte)


    Data: 18/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gay De Maupassant

    ... sbiancai. Così mi girai per nascondere l’imbarazzo e lui, senza scomporsi, indossò scarpe e pantaloncini, pronto ad allenarsi. Nonostante la figura che avevo appena fatto, non potei fare a meno di continuare a sbirciare lo specchio di tanto in tanto. Così lo vidi indeciso con una maglietta in mano. Mi diede uno sguardo veloce e, sorridendo, la gettò sulla panca, entrando in sala per allenarsi a petto nudo. Decisamente avevo già cambiato il mio orario preferito. Mi finii di cambiare alla velocità della luce ed entrai in sala con il cazzo durissimo. Lui era al tapis roulant. Purtroppo quei cosi erano posizionati in fila indiana e il Dio si era piazzato proprio su quello più in fondo, così mi sarebbe stato impossibile ammirarlo in corsa. Al che presi posto al tapis roulant davanti al suo e cominciai la mia corsetta leggera. -E ora fa’ il tuo dovere.- Dissi a bassa voce al mio culetto. Mi curai di finire immediatamente dopo di lui e quando mi girai per rivederlo, rimasi di sasso per l’ennesima volta. Aveva una erezione GIGANTESCA che non si curò affatto di nascondere, ma non credo sarebbe stato umanamente possibile con una dotazione del genere, e si diresse al macchinario dei pettorali che prima avevo visto usare al mastodonte nero. Appena arrivato, alzò di dieci chili il peso già stratosferico delle piastre e prese a pompare i suoi muscoli perfetti. Io ero in visibilio. Non solo si stava allenando con un peso maggiore di quello del bestione, ma sembrava persino fare metà del ...
    ... suo sforzo. Immaginai che se quello non fosse stato il massimale della macchina avrebbe potuto caricare anche di più e, a quella visione di forza bruta, bagnai le mie mutandine. Io non sapevo che esercizio fare. Era evidente che non stessi facendo nulla, ma non potevo smettere di guardare. Quand’ebbe finito con quello, passò alla panca orizzontale e, prima di cominciare, prese ad impilare una fila di enormi dischi sul bilanciere. Non era il giorno in cui avrei dovuto allenare il petto, ma non resistetti alla curiosità e andai alla macchina che aveva appena usato. Inutile a dirlo, per me era inamovibile. Nemmeno usando entrambe le mani e puntando una gamba sulla seduta, riuscii a spostare di un millimetro anche uno solo dei due bracci meccanici. -Mi sa che la devi scaricare. Non riuscirai mai a muoverla così.- Mi rivolse infine la parola. Aveva una voce profonda e pacata, che pure tradiva la giovane età. Sexy da morire. Quando mi parlò era ancora lontano, ma si affrettò a diminuire la distanza. Vederlo avvicinare mi faceva sentire sempre più piccolo e facile preda della sua immensa bellezza. -Ma non la smuoverebbe un caterpillar! Mamma mia, ma come fai a sollevare un macigno così?- -Beh, che vuoi? Sono diversi anni che vengo qui.- -Ma io non ci riuscirei nemmeno se venissi tutti i giorni da vent’anni! Qual è il tuo segreto?- -Buh… in effetti anche prima di cominciare a fare palestra ero un torello. Sono sempre stato più forte di quello che sembro.- -Beh…- Deglutii, -Lo sembri in ...
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