1. Il ragazzo più fortunato del mondo (prima parte)


    Data: 18/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gay De Maupassant

    ... piaciuti i tipi così e andai nello spogliatoio a cambiarmi. Ero ancora in canotta quando lui entrò. La prima cosa che notai fu il viso; sembrava un angelo. Tra l’altro ebbi una strana sensazione di déjà-vu e anche per questo all’inizio pensai fosse un modello. Sui 22 anni, occhi castano chiarissimo, capelli spettinati tra il biondo e il castano, una pelle liscia come porcellana e un fisico che avrebbe fatto impallidire una statua greca, e quelle sono già bianche. Avevo avuto il sospetto già solo vedendolo in maglietta, con quei pettorali gonfi che ne tiravano il tessuto fin quasi a volerlo strappare. Non osavo immaginare cosa sarebbero stati dopo l’allenamento. Poi si tolse la maglietta ed io rimasi in estasi; era un tripudio di muscoli. Spalle larghe, braccia muscolose e definitissime e soprattutto addominali che altro che il formaggio; su quei bassorilievi ci si sarebbe potuta grattugiare una noce di cocco. Così svestito si avvicinò allo specchio, dove si afferrò la mandibola squadrata per il mento e, girando il viso da una parte all’altra, controllò se la rasatura fosse perfetta. Emanava un leggero e buonissimo profumo di dopobarba e da quel giorno non posso più sentire l’odore di quella marca senza avere una erezione istantanea. Poi prese a muovere i pettorali, come per controllare che tutto funzionasse ancora. Erano enormi e striatissimi e lui li faceva danzare compiaciuto in un gioco che mi stava mandando al manicomio. Rimasi come uno scemo a guardarlo. Ero impotente ...
    ... davanti a quella visione paradisiaca (certo, impotente in senso lato, perché i miei 16 cm provarono a evadere dalle mutande con tutta la forza di cui fossero capaci) e mi morsi il labbro dall’eccitazione. Nel frattempo entrò nello spogliatoio anche il mastodonte, che aveva appena finito l’allenamento. Andava di fretta e si spogliò in un istante. Ovviamente sbirciai. Aveva un uccello veramente grande, ma non mi sarei aspettato altro da uno stallone nero del genere. Rimase immobile per qualche istante, godendosi la sensazione di superiorità che si era attribuito. Poi fu il turno del nuovo entrato. Anche lui aveva notato il pisellone del gigante e la sua espressione da primo della classe, ma a differenza mia, dovette trattenere un sorriso. Così si tolse la mutande ed io rimasi a bocca aperta. Non potevo crederci: era enorme! Di sicuro l’uccello il più grande che avessi mai visto, circonciso e con una sexy venuzza che pompava nel mezzo. Ma la cosa più eccitante in assoluto era vederlo a confronto col cazzo del nero, che al suo cospetto sembrava tanto una lumachina moscia. Anche il bestione se ne accorse e subito cambiò espressione, entrando in doccia con un certo imbarazzo. Evidentemente non doveva essere abituato a vedere umiliata la sua presunta virilità da maschio alfa. Il Dio, preso da uno sbadiglio, poi prese a stiracchiarsi ed io mi potei godere la visione di quel paradiso in movimento da entrambi i lati, grazie al grande specchio dello spogliatoio. Lui se ne accorse ed io ...
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