1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI

    ... qui, nel cucinotto.» «Mamma, vieni a vedere. Mauro ha comprato un baule di gelato», ridacchiò Manuela. «Quale baule. Taci criticona.» Nadia a malapena si trattenne dal colpirsi la fronte. «Hai visto che roba, mamma? Avremo la scorta di gelato artigianale. Fino a Natale. Come minimo avrà speso cinquanta euro.» Lei tagliò corto perché conosceva bene i figlioli. Cominciavano a punzecchiarsi e finivano per litigare. «Nel congelatore grosso hai voglia mettere gelato. L’estate ha da cominciare.» Mauro si era appena seduto quando gli suonò il cellulare. «Mauro?» «Ciao Silvia. Stai per partire?» «Ascolta, stasera non posso venire.» «Ancora problemi con la macchina?» «Non è questo. Alcune amiche, che non rivedevo dai tempi della scuola, hanno organizzato una festicciola per ritrovarci, con qualche tartina e un po’ di musica.» Nadia entrò in cucina e provò un fiotto di materna protezione a vedere il figlio impallidire. Mal si trattenne dal rivelargli che si trattava di uno scherzo. «Mia madre stava preparando una cena vegetariana», disse Mauro con un tono dispiaciuto. «Chiedile di scusarmi ma le mie amiche hanno tanto insistito che non ho potuto negarmi.» «È una festa tra donne?» «Non proprio. C’è anche qualche amico.» Mauro inghiottì a vuoto. Silvia aprì l’uscio del salotto e si mosse verso la cucina. «Allora vediamoci domani. Vengo io da te.» «Domani pomeriggio dovrò andare dai miei amici down.» «Lo so. Intendevo domani sera.» «Domani sera…» Poiché quel “domani sera” Silvia lo aveva ...
    ... pronunciato con un tono esitante, Mauro iniziò a provare irritazione e, dato che non esisteva sistema più efficace dell’arrabbiatura per far tornare salda la voce, le rispose asciutto: «Sì, domani sera. Non avrai qualche altro impegno, spero.» «È il compleanno di una mia dipendente.» «Suppongo dovrai andare a un'altra festicciola e anche lì non sarete solo tra amiche.» «Penso di no», rispose Silvia, giunta all’ingresso del soggiorno. «Allora vengo anch’io.» «Sono persone che non conosci.» «Mi presenterai. Non è un problema. O non vuoi che ti accompagni per la vergogna di presentarmi come il tuo ragazzo a causa della nostra differenza di statura?» «Mauro non dire sciocchezze.» «Allora dovrei pensare che mi giudichi meno importante dei rinfreschi? Chiariamola subito questa faccenda, Silvia!» «Certo ma non so quando potrò essere libera per incontrarci», rispose lei approssimandosi di un altro passo. «Non lo sai? Silvia ma che…» Mauro s’interruppe perché gli giunse una folata di profumo che ormai conosceva e gli parve che la voce nel cellulare si sovrapponesse a quella proveniente dalle sue spalle. Avvertì una carezza sui capelli. «Eccoti saldato per lo scherzo della Margherita Tavanti», gli sussurrò Silvia in un orecchio. «Hai calcato doppiamente nella rivalsa, canaglia.» «Ben ti sta sbircino di gambe femminili.» Mauro lanciò un’occhiataccia a sua sorella che apparecchiava con un’espressione da nesci stampata in faccia. «Questa burla, Silvia, non è farina del tuo sacco. Lo so io ...
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