1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI

    ... tette e un paio di cosce favolose ma se una tipa ha il viso orrendo e quando parla sembra avere un topo morto in bocca, il resto non lo gusti. Avrei dovuto obbligarla a indossare il burqa e scoparla per tutta la vita alla pecorina. Allunga il passo, voglio vederla in faccia la stangona.» «Parla piano buzzurro.» Dopo averli sorpassati, Massimo, col modo di chi si accorgeva casualmente di ravvisare una conoscenza, si voltò indietro con fare stupito. «Ciao Raffa.» «Ragazzi, come va?» «Da noia paesana», rispose l’amico, indirizzando una rapida occhiata alla ragazza. «Lei è Silvia, la mia fidanzata.» Pronunciatole un cortese saluto all’unisono, i due amici urtarono le mani così goffamente che lei non riuscì a trattenere un risolino. «La riorganizzate la squadra per il torneo di calcio in notturna?» domandò Mauro. «Certo. Se ne parlava proprio ieri. Quest’anno ci sarà anche Gigabaitte.» «Accidenti, allora lotterete per la coppa. Gigabaitte è migliore come centrocampista che come tecnico informatico.» «Perché parli in seconda persona, Raffa? Non parteciperai?» «Non so se riuscirò a trovare il tempo. Devo prepararmi per una mostra di pittura.» «Raffa, davamo per scontato che partecipassi», si rammaricò Giorgio. «Cerca di trovare uno scampolo di tempo o siamo del gatto.» «Ragazzi non posso promettervelo.» Certo che il vero ostacolo fosse “lei”, Massimo, da scaltro terzino qual era, tentò un lancio lungo per saltare il centrocampo. «Silvia lo convinca lei, per favore», si ...
    ... raccomandò assumendo un’aria supplice «perché sarebbero guai grossi per la squadra se mancasse Mauro.» Presa alla sprovvista lei rispose nel modo che le parve più accomodante. «È lui che dovrà decidere. Io non c’entro.» «La ringraziamo da parte di tutti per la sua ragionevolezza, signorina Silvia, perché non sarebbe la prima volta», le spiegò Massimo «che abbiamo dovuto rinunciare a qualcuno perché la fidanzata s’è opposta. In fin dei conti disputeremmo soltanto sei partite se giungessimo in finale.» «D’accordo non mi metterò in mezzo», promise lei con un rassicurante sorriso. «Gliene siamo grati, Silvia. A giorni cominceremo ad allenarci. Ti terremo informato Raffa. E buon proseguimento di passeggiata.» «Pure a voi ragazzi.» Massimo attese di non essere più a portata di voce per redarguire l’amico. «Accidenti a te, Giorgio. Per colpa tua abbiamo fatto una figura di merda. Sei sempre il solito maldestro. Non potevi aspettare ad allungarla quella tua manaccia callosa?» «Faccio il muratore», replicò l’amico «non sono un impiegatuccio pubblico, per di più raccomandato dal “partito” come sei tu e poi come potevo immaginare che anche tu lo avresti fatto nello stesso momento.» «Sono stato io a proferirle parola, quindi era logico che dovessi darle la mano per primo. E togliti quell’incarto di gelato che hai appiccicato sotto il tacco sinistro.» Giorgio abbassò lo sguardo e vide che si trascinava dietro l’involto di un gelato pinguino. «Porca puttana, da quando mi strascico dietro questa ...
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