1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI

    ... il senso del movimento, cogliere l’istante in cui si distaccano dal ciocco per danzare sull’aria.» «Mauro descrivi le cose in un modo che incanta. Chiunque tu sia, grazie ingegnere per avere incontrato sto ragazzo. Non lo avrei conosciuto altrimenti. Credo mi sarà difficile non essere gelosa.» «Ed io non avrei avuto questo cuscino morbido», disse Mauro, sospirando. «Muovi un po’ il dondolo.» «Sentitelo il mio cucciolotto, vuole essere cullato.» Silvia spinse i piedi e il dondolo oscillò. «Mica sembri un pittore. Sei troppo, come dire… sì, troppo ordinario. Gli artisti sono tipi strani, sempre tormentati, portano capelli e barba lunghi, vestono eccentrici.» «Detesto le persone che si comportano in modo strambo per apparire più talentuosi di quel che non siano. Spesso la loro originalità è segno di pochezza creativa. Sul serio, Silvia, pensi sia necessario mettere le mutande in capo per essere veri artisti?» «Certo.» «Come sarebbe a dire, certo?» replicò Mauro accigliandosi. Cercò di sollevarsi ma Silvia lo trattenne ponendogli una mano sul petto. «Mamma mia come sei permaloso!» «Embè! È come mi avessi dato del banale.» «Ma dai Mauro! Ho capito quale sia il motivo del tuo spirito di artista, sciocco. Il mondo non lo guardi ma lo osservi e frughi nelle cose per cogliere lo spirito anche delle pietre.» «Allora non preoccuparti se talvolta vedrai che mi assento dal presente perché non starò pensando a un’altra ma a come abbia anima anche una goccia d’acqua che brilla colpita da ...
    ... un raggio di sole.» «Mauro, mi hai fatto vedere lo scintillio della rugiada sopra una foglia.» «Due animi poetici si esauriranno assieme, come candela e stoppino. Siccome sei gelosa, dovremo mettere la bugia sotto la candela per trattenere la cera.» Lei reagì dandogli un colpetto sulla guancia. «Furfante, ti diverti a provocarmi.» Tiziana e Riccardo «Silvia, i tuoi genitori come si sono conosciuti se lui è milanese?» «Ci si potrebbe scrivere un romanzo. Dopo il liceo mia madre andò a studiare a Milano. Aveva appena iniziato a frequentare il primo anno di Economia e Commercio quando conobbe mio padre. Un giorno partecipò a una manifestazione di piazza studentesca che sfociò in un tumulto. Loro scapparono in tutte le direzioni e…» «Si nascosero in un magazzino di granaglie dopo essersi allontanati da un tafferuglio tra polizia e dimostranti», terminò Mauro. Silvia, stupita, aggottò la fronte e gli chiese: «Come conosci questi particolari, Mauro?» «Me l’ha accennato tuo padre quando siamo andati a ritoccare il quadretto. Suppongo abbia voluto manifestarmi comprensione spiegandomi di non essersi stupito che ci siamo piaciuti a prima vista perché a lui e tua madre è accaduta la stessa cosa. Si sono innamorati dopo essersi scambiati uno sguardo tra sacchi di cereali.» «Cribbio che uomo straordinario è mio padre. Non gli ho mai disubbidito perché non ho avuto bisogno di farlo. Ha sempre voluto che percepissi i suoi ordini come fossero consigli. Capiva la mia ostilità ai comandi. Solo ...
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