1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI

    ... «Vado a dirle che hai ospiti e non puoi riceverla.» «Così non me la sento.» «Sei sicuro che farla entrare sia una buona idea?» «Manu non lo so. La mamma mi ha suggerito che sarebbe bene mi chiarissi con lei.» «Mauro non farlo. Conosco Rossana. Farà l’agnellino per un po’ ma tra un mese sareste punto e a capo se vi rimetteste assieme.» «Aprile, Manuela.» La sorella sbuffò e lo avvisò stizzita: «Mauro, se ti azzardi a rimetterti con quella, io… » «Falla entrare!» Presso la porta dello studio il cuore di Rossana prese a galoppare.“Non devo subito pretendere di affrontare i nostri problemi, ma cosa potrei dirgli? Sì, gli parlerò della diga che intendono fare sul Rio Pansecco.” Bussò adagio, come temesse persino di lasciare le impronte delle nocche sulla porta. «Vieni, Rossana.» «Ciao Mauro.» Era riuscita a salutarlo con disinvoltura. Lo vide posare il pennello sul pianale del cavalletto e sorriderle senza eccedere. «Come stai Rossana?» «Così. Tu Mauro? «Così.» Lui evitando che lei gli cercasse la bocca, deviò il bacio sulla guancia con un movimento del viso, poi s’impose di resistere all’impulso di abbracciarla, nondimeno si sentì pervadere da un’ondata di nostalgia struggente. Capì quanto lei soffrisse dalle occhiaie che le segnavano il volto. Lei gli cercò la mano, sperò di sentirla asciutta ma avvertì il sudore dell’ansia. «Ho la mano sporca di colore», si scusò Mauro ritraendo le dita. Finse di pulirsi con un canovaccio, liberò una sedia da un volume dedicato alla pittura ...
    ... di Renoir e si accertò che non ci fossero tracce di colore fresco. «Non sarebbe una novità se ti macchiassi.» Rossana sedette composta, come fosse ospite per la prima volta, le ginocchia accostate, la borsetta in grembo e le mani che ne cincischiavano nervosamente il manico. Mauro si sforzò di guardarla in faccia. Vi lesse una tristezza troppo profonda persino per le lacrime. Provò ad allentare la tensione chiedendole se volesse bere qualcosa. «Mi ha preso sete. Mi fai compagnia?» «Se ti fa piacere...» «Certo. Torno subito.» Mauro trovò Manuela nell’ingresso, intenta a spolverare il mobiletto del telefono. «Mi sbaglio o lo stavi lustrando anche mezz’ora fa?» le chiese sottovoce. «Quale mezz’ora fa? Rossana ti ha già mandato nel pallone?» «Manu, abbassa la voce.» «Sai che cos’è questo?» disse la sorella piazzandogli un foglietto davanti agli occhi. «È il numero del cellulare di Silvia.» «Manu, per favore, non complicare le cose e lascia fare a me. C’è del succo di frutta?» «Le vuoi offrire pure da bere?» «Voglio essere soltanto gentile.» «Noi due andiamo a leticare di brutto, ti avverto.» Mauro dovette usare le mani come ventaglio per attenuare il bruciore che avvertiva sulle gote. Guardò sua sorella con un’espressione di biasimo e scosse il capo. Crudeli decisioni. Rossana si guardò attorno. Sul cavalletto c’era una tela sulla quale Mauro aveva abbozzato la figura di una bimba seduta su un panchetto, che stringeva una specie di robot umanoide nella manina destra. In cima a un ...
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