1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI

    ... Silvia», la richiamò il padre «cusa l’è la storia che saremmo scappati dalla sede del movimento studentesco, inseguiti da una squadra di studenti di destra?» «Babbo l’avrai raccontata cento volte.» «Allora la rammenti male perché non è andata così. Sai Mauro? Quel giorno accade che…» A Silvia brillavano gli occhi mentre scendeva le scale. Con l’espediente di raccomandarsi che non esagerasse, aveva attizzato il cane alla salita. Le sembrava di vederlo il suo babbino tutto preso a mettere a fuoco persino i dettagli degli eventi perché, se si presentava l’occasione di rievocare il suo turbolento passato, con persone confidenti, s’immedesimava talmente nei ricordi che sembrava riviverli. Ed era sicura che Mauro lo avrebbe ascoltato volentieri. Sua madre, soltanto dopo una buona mezzora di cronache, avrebbe loro servito il tè, soffermandosi giusto per rivolgere un sorriso a entrambi. Poi suo padre avrebbe sfogliato l’album con le foto di quand’era ragazzo e fatto vedere a Mauro la raccolta dei suoi trentatré giri con le canzoni rivoluzionarie: “Addio Lugano Bella” e “Contessa”, emblemi canori del proletariato in lotta. Gli avrebbe confidato che quei canti li conoscevano solo gli studenti e qualche docente di sinistra. Trovare un operaio che ne sapesse mezza strofa, sarebbe stato come cercare l’ago nel pagliaio. Gli avrebbe poi fatto vedere la collana completa delle opere di Bertrand Russell, e spiegato il motivo per il quale riteneva quel filosofo uno dei più grandi della storia ...
    ... contemporanea. “Russell aveva il genio d’esporre concetti complicati con espressioni comprensibili a tutti: questo contraddistingue i talenti dagli scribacchini che, per sembrare colti, attorcigliano le frasi come i canestrai avviticchiano i giunchi”. Infine si sarebbe proposto per una sfida a scacchi. Il pensiero che gli uomini della sua vita conversassero e prendessero confidenza, le fece sembrare più leggera perfino la stanchezza. Al ritorno vedere la sua famiglia riunita, a Silvia suscitò sensazioni d’armonia. Drillo le balzò in braccio per leccarle il viso. In un angolo del soggiorno, Lorenzo ascoltava musica con gli auricolari. Patrizia e Sergio erano seduti sul divano e guardavano la televisione tenendo il volume basso. Nonna Martina faceva rumore di pentole in cucina e sua madre le diceva: «Mamma, stai buona per piasè, ghe pensi mi.» I suoi due uomini si fronteggiavano sulla scacchiera. Suo padre si trovava con l’esercito decimato, mancante di tre pedoni, un alfiere, un cavallo e della regina. Riccardo cercò di contrastare l’attacco che Mauro aveva sferrato al suo re. Si massaggiò il mento, indeciso su quale mossa fare. «Mauro, è proprio vero che hai imparato stasera a giocare a scacchi?» «Babbo, sposta la torre a difesa del cavallo», gli suggerì Silvia provando tenerezza nel vedere il genitore a mal partito «altrimenti Mauro te lo mangia, poi ti mette il re sotto scacco.» «Silvia, taci», la rimproverò Mauro. «Ho sudato sette camicie per trovarmi in vantaggio.» Lei gli ...
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