1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI

    ... scompigliò i capelli facendogli occhietto. «Un aiuto bisogna darglielo ai vecchietti che cominciano ad avere i neuroni arrugginiti.» «Quale vecchietto d’Egitto!» controbatté il padre. «Quella mossa l’avevo vista. Stavo invece considerando di fare questa.» «Bravo babbo, così Mauro ti mangia l’altra torre e ti mette sotto scacco il re, ugualmente.» Riccardo si grattò la pelata e concentrò l’attenzione sulla scacchiera per tentare di rimediare la difficile situazione. Silvia li lasciò alle loro strategie, raggiunse la zona notte ma subito ne uscì correndo. Si tenne allo stipite della porta per contrastare l’energia centrifuga; entrò in cucina strisciando le scarpe sul pavimento. I suoi capelli frustarono l’aria. Schioccò un bacio a nonna e mamma. Poi tornò indietro con la solita esuberante energia, lanciando a Mauro un rapido sorriso. Tolti gli auricolari, Lorenzo si rivolse al padre con una delle sue fulminanti battute. «Babbo, Silvia è in pieno tornado ormonale. Mi sa che ti toccherà essere sulla via di diventare nonno, ancor prima che abbia finito di dare gli esami.» Mancava poco alle ventidue quando le Colombo terminarono di riordinare casa. Un tocco di rossetto, un po’ di fondo tinta per celare la stanchezza e Silvia aveva ripreso un aspetto vispo. «Babbo noi andiamo a fare un giretto.» «Intendi uscire un’altra volta?» «Facciamo quattro passi qui attorno.» «Cerca di farli durare fino alle tre di notte i quattro passi», esclamò Tiziana uscendo dalla cucina con un canovaccio ...
    ... in mano. «Domattina hai da stirare una montagna di panni.» «Mamma non faremo tardi», promise Silvia strattonando Mauro per sollecitarlo ad alzarsi. «Mauro mi rivolgo a te: rincasate presto», si raccomandò Tiziana. «Glielo lo vedo dagli occhi che Silvia è stanca.» «Signora stia tranquilla. Tra un’ora sarà a letto.» Sul primo pianerottolo Silvia lo abbracciò fin quasi a togliergli il respiro. «Andiamo a fare un giretto in macchina?» «Finiremmo per fare tardi invece avresti bisogno di dormire dieci ore filate. Lo vedo che ogni tanto ti sostieni le reni. Rimarremo in macchina nel cortile.» «Mauro, in cortile non possia… rincaseremo presto.» Silvia rinunciò a insistere quando lo vide fare il gesto di risalire le scale. «Uffa d’accordo.» Tenerezze Con i finestrini semiaperti, per far uscire il fumo dall’abitacolo, avevano piazzato l’auto nell’angolo meno illuminato. «Quante sigarette hai fumato, oggi?» «È la prima, giuro.» Silvia aspirò la sigaretta e soffiò il fumo fuori del finestrino. Poi trasse dalla borsetta un foglio di quaderno sul quale era scritto qualcosa alla maniera di una poesia. «Mauro rammenti che mi ero ripromessa di scrivere una poesia quando mi hai descritto la Valcorniola settembrina?» «Sul serio l’hai scritta?» «Certo eccola qui.» Mauro fece il gesto di prendere il foglio che gli porgeva, ma sentì che insisteva a stringerlo tra le dita. «Beh, che ti prende? Non vuoi più che legga?» «Mauro mi vergogno. È la prima poes… insomma è la prima impressione che scrivo. ...
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