1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI

    ... frigni per quel cane sotterrato laggiù e ora che ci capita l’occasione d’avere prove filmate contro la ciurmaglia che fa sbranare gli animali tra loro, ti tiri indietro? Sei tutta una contraddizione.» Fece una pausa e mirò a ferire con crudo risentimento. «Lo so perché sei voluta venire. T’interessa l’incolumità di Mauro, altro che amore per gli animali!» Con un gesto brusco gli indicò il viottolo che portava alla radura. «Vattene assieme a lui, animalista fasulla.» Quelle parole colpirono Silvia come una frustata. «È magnifico, non è vero, dare questo tuo bello spettacolo di coraggio davanti a loro?» rispose volgendo gli occhi verso Gigi e Dino. «Ora, che mi hai umiliato ti senti meglio?» aggiunse tornando a fissarlo con uno sguardo colmo di biasimo. Immusonito Stefano affondò ancora i denti sulla mela. «Stefano lo sai che cosa penso? Vuoi sfogare il tuo malumore in quest’avventura e fare il superuomo perché non mi sono fidanzata con te!» Indignato, lui tornò a fissarla. «Che accidenti vai dicendo Silvia?» «La verità! Ti facevo più maturo.» «Io più seria!» Stefano non evitò il manrovescio di si Silvia sebbene si fosse accorto che lo stesse per colpire. Seguirono istanti di silenzio durante i quali avvertirono soltanto il fruscio della vegetazione per la vivace brezza che si era alzata. «Dio mio, Stefano», disse Silvia portandosi una mano alla fronte «scusami.» «Scusami tu», le rispose lui riuscendo a fissare quelle iridi che somigliavano a gocciole di pece. «Stefano, lo so ...
    ... che cosa provi ma cerca di rimanermi amico o dovrò rinunciare a frequentare il circolo per evitarti la mia presenza. Lo capisci?» Lui annuì chinando il capo. Silvia gli prese la mano e la tenne tra le sue stringendola forte. Rivolse lo sguardo a Mauro come per chiedergli di capire il gesto. Ipocondrie del Bizza Le ombre si erano allungate e il caldo torrido allentava la morsa; un vispo venticello muoveva i ginepri e i sottili rami delle ginestre. I cinque amici ingannavano il tempo raccontandosi di buffi fatti, come del tizio quarantenne che per gelosia aveva percosso la sua convivente ottantasettenne, o quella volta che a Gigi qualcuno aveva rubato il sellino della bicicletta. «Sentite che cosa combinò Fabrizio, al Bizza, qualche anno fa», disse Stefano. «Gli fece credere che stesse male e lui timoroso com’è delle malattie… insomma quella volta Fabrizio esagerò perché mancò poco che ad Arturo prendesse davvero un infarto. «Sentiamola», disse Dino «tanto temo non si vedrà anima viva.» «Il Bizza», cominciò raccontare Stefano «dopo cena, va sempre a fare una passeggiata di un paio di chilometri per favorire la digestione, attivare la circolazione e tenere sotto controllo colesterolo e trigliceridi. Conoscendo la sua abitudine, Fabrizio e alcuni conoscenti comuni si appostarono sulle strade che lui era solito fare. Il primo a parlarci fu un certo Corrado che, in compagnia di un’altra persona, finse d’uscire da un bar proprio mentre lui passava. “Ciao Bizzarri.” “Ehi là Corrado.” ...
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