Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... capo e rallentò per agevolare un veicolo che lo sorpassava. Un quarto d’ora dopo, a Silvia l’attacco acuto di mal d’amore era passato e quando, raggiunta la periferia cittadina, il padre aveva voltato a destra piuttosto che imboccare la via di casa più corta, aveva esclamato: «Babbo di qua si va al cimitero.» «È l’unico posto in cui i fiorai siano aperti nei giorni festivi. Riusciremo a trovare qualche rosa?» «Penso di sì.» Silvia domandò poi al padre con un’aria sbalordita: «Vuoi comprare delle rose? Chi è la destinataria?» «Tua madre.» «Io trasecolo. Alla mamma hai dimostrato amore in mille modi ma non con i fiori, che io ricordi.» Fissandolo, si portò una mano al petto. «Babbino mi sta venendo il batticuore. Non aspetteremo un fratellino.» «No, Calimero, credo di no.» «Oh, cribbio, questa poi! Le rose rosse. Me la vedo la faccia della tua Tizzy. Mettici anche il bigliettino.» «Adesso non esagerare.» «Te lo suggerisco io che cosa devi scriverci perché sei sempre stato un disastro per le dediche. Un pensiero di quelli semplici. Ah ecco: “Tizzy vorrei essere un’ape se tu fossi un fiore: Il tuo Rico.” Silvia schioccò un sonoro bacio sulla guancia del padre bisbigliandogli in un orecchio quanto fosse divenuto rosso. «Silvia sei una lenza patentata.» «E tu sei un padre straordinario e voglio un gran bene a tutti. Per questo mi prendono i brutti pensieri.» «Adesso non ricominciare né?» Riccardo si fermò a uno stop e si rivolse ancora alla figlia. «Vanno bene due dozzine di ...
... rose?» Silvia lo fissò con uno sguardo indagatore. «Due dozzine? Babbo, è successo qualcosa che non mi vuoi rivelare?» «Non è successo niente. È solo un pensiero che la mamma si merita.» «Questa non me la canti giusta, sai?» Ricordi A cena, mentre i figlioli desinavano silenziosi, Tiziana aveva rivolto teneri sguardi al marito e tenuto a bada le lacrime aiutando la suocera a tagliare la sua porzione di carne. Commossa per l’insolita tenerezza tra i genitori, Patrizia aveva insistito che mamma raggiungesse il babbo in soggiorno. Poi si era messa a sparecchiare assieme a Silvia. Persino Lorenzo aveva spazzato meticolosamente la cucina senza battibeccare con le sorelle, il che aveva del miracoloso. Distraendola, i fratelli Colombo erano persino riusciti a far sì che pure nonna Martina rimanesse in cucina a guardare lo spettacolo di varietà sul televisore di servizio. Accoccolata sul divano, accanto al marito che, ostentando indifferenza al suo rimuginare, rileggeva distrattamente “I PRINCIPI DELLA MATEMATICA” di Bertrand Russell, Tiziana fissò il vaso di cristallo nel quale aveva collocato le rose. Non riuscì a impedire che le tornasse alla mente quel mattino di fine marzo, quando, tra i veicoli che intasavano il parcheggio di periferia, fece salire in macchina il giovane atleta e si era concessa a lui ritardando l’appuntamento con la parrucchiera. Le riapparve il luogo di suburbio, in cui il ragazzo le aveva indicato d’inoltrarsi, disseminato di profilattici utilizzati e fazzoletti ...