1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti

    ... smorto e ha gli occhi pesti. Non sarà un degente sottoposto a chemioterapia che vuole svignarsela, spero.» «No signora non sono un paziente mi creda.» «Allora si sbrighi a prendere una boccata d’aria o mi toccherà chiamare il pronto soccorso.» Trepidazione «Dio Santo, Luciano, perché Mauro continua a tenere il cellulare spento?» disse Nadia dopo avere ritentato di mettersi in contatto col figlio. «È così confuso che nemmeno pensa di averlo inattivo», rispose il marito.» «Dal bagno dovrebbe essere uscito, ormai. Dove può essere andato?» «Sarà sceso nell’atrio a parlare con gli amici di Silvia.» «Luciano, Mauro non è in sé. Questa vicenda l’ha sopraffatto. Meglio andare a cercarlo.» «Vado io mamma», si propose Manuela. Dal corridoio giunse un grido strozzato. Presso lo studio del professor Pagliai, una giovane donna era sorretta da più persone. Affrante, Nadia e Tiziana si abbandonarono sulle sedie della sala d’attesa. Manuela trovò gli amici di Silvia che parlottavano nell’atrio. «Notizie di Silvia», le chiese Livio. «I suoi genitori hanno parlato col dottore. Purtroppo è ancora grave. Avete visto mio fratello?» «Qui non è venuto. Pensavamo fosse con voi.» «Dio mio dove può essere andato?» disse Manuela portandosi una mano al cuore. «Stia tranquilla signorina. Mauro non si allontanerebbe dall’ospedale per nessuna ragione al mondo e l’avremmo visto se fosse uscito.» «Questa non è la sola uscita», precisò Arturo. «Ce ne sono altre secondarie e Mauro potrebbe avere usato una ...
    ... di quelle se fosse voluto uscire senza essere notato.» «Ho lasciato la borsetta in sala d’aspetto. Posso chiedervi un cellulare?» domandò Manuela. «Signorina prenda il mio», si offrì il Bizza anticipando gli altri. Il tremore alle mani impediva a Manuela di comporre il numero. Arturo si prestò per aiutarla. «Lo tiene spento. Sapete dove abbia posteggiato la macchina?» chiese Arturo agli amici. «Dalle parti di Viale Ariosto. Ho parcheggiato vicino alla sua.» «Non saprei orientarmi», disse Manuela voltandosi verso il ragazzo che aveva parlato. Potrebbe farmi il favore di accompagnarmi?» Il ragazzo fece cenno di seguirla e s’incamminò così spedito che lei fu costretta a trotterellare per starle dietro. «Signorina se tagliassimo di qui faremmo più in fretta.» «Grazie per esserti proposto. Puoi darmi del tu. Mi chiamo Manuela.» «Io sono Stefano.» «Tu sei il ragazzo che corteggiava Sil…» Colta all’improvviso Manuela non riuscì a terminare la frase. Lo guardò con occhi colmi di disagio. Lui le fece un cenno d’assenso, seguito da un gesto che voleva significare “lascia perdere”. Rallentò per consentirle di seguirlo senza obbligarla a trotterellare. D’improvviso esclamò: «Diavolo, la macchina di tuo fratello era qui. Ne sono sicuro. Lì c’è la mia. Manuela dove pensi possa essere andato?» «Forse si è diretto a casa ma temo abbia in mente qualcosa di brutto.» «Hai la macchina?» «Sono venuta con mio padre.» «Ti porto io a Sanfabiano.» «Stefano mi spiace che proprio tu debba prestarti ad ...
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