Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... di cui spesso nessuno sapeva soltanto due pianerottoli più in basso. Aveva provato un tale senso di nullità che si era sentita mancare. La stessa sensazione che ora provava. Un capogiro la costrinse ad appoggiarsi alla parete. Si sforzò di procedere con naturalezza per timore che qualche infermiere la riaccompagnasse in camera. Udì una voce maschile alle sue spalle. «Signorina, si appoggi a me.» Chi aveva parlato era un uomo in pigiama, piccoletto, sulla sessantina, con capelli canuti e sguardo guizzante. Teneva un giornale sottobraccio in un modo tanto stretto da dare l’impressione di temere che qualcuno se ne appropriasse. «L’accompagno, signorina, se è diretta nel reparto dei maschi. Sembra non finiscano mai questi corridoi.» «Ne approfitto se non le dispiace.» «No di certo. Si appoggi alla mia spalla. “Me lo sentivo che dovevo andare a trovare l’Emilia. Schiatterebbe d’invidia se Umberto mi vedesse.” Il letto indebolisce ma basta riprendere un po’ d’aire e la fiacca passa. Bisogna dare tempo al sangue di innaffiare il cervello.» Notando che le labbra della ragazza si erano assottigliate in un sorriso, l’uomo tirò in dentro la pancetta e si mise a camminare sciolto come facesse una passeggiata di corso. «Lei è la ragazza morsicata dalla vipera.» «Purtroppo.» «Hanno messo il suo fidanzato alla “sette”.» «Caspita, com’è informato.» L’uomo fece un gesto di sufficienza, strisciò una babbuccia sul pavimento e aggiunse: «Qui dentro si sa tutto di tutti dopo un paio di giorni. ...
... Figuriamoci di lei che ne hanno parlato anche i giornali, signorina Silvia.» «Sa addirittura il mio nome?» «Pure quello del suo fidanzato: si chiama Mauro, è di Sanfabiano ed ha ventisei anni. Lei, invece, ne ha quasi venti.» La simpatia di quell’uomo trasmise a Silvia un po’ d’energia. «A lei che cos’è capitato?» «Boh! Ero al bar che giocavo una partita a tressette con gli amici e quando ho ripreso i sensi, l’ambulanza era quasi giunta all’ospedale. Sono quattro giorni che mi rivoltano come un calzino senza capirci un gran che. Aspetti, Silvia. Apro io.» Le tenne galantemente aperta un’anta dell’entrata che separava i reparti. La camera “due” era spalancata. Un uomo, pure lui sulla sessantina, che leggeva un quotidiano, sbirciò sopra gli occhialini da vista e raggiunse la porta. «Nando, accidenti che conquista hai fatto stasera.» «Visto», rispose lui prendendo un andamento ancor più impettito. «Signorina», domandò l’uomo «lei è la ragazza morsicata dalla vipera?» «È lei», gli rispose Nando, gongolante. «Scusa Umberto ma andiamo di fretta.» Sollevò gli occhi a guardare Silvia. «È il mio compagno di camera», le disse sottovoce. «Signorina Silvia, il suo fidanzato è alla “sette”», la informò l’uomo. Nando si voltò e lo fulminò con un’occhiataccia. «Lo sappiamo!» «Nando, somigli a Gongolo che accompagna Biancaneve», lo schernì il compagno. “Ti venissero i calcoli sulla lingua.” Silvia, avrebbe visto il suo fidanzato la settimana prossima se ci fossimo fermati a dargli spago. ...