Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... quanto le convinzioni possano vacillare, eh Silvia?” pensò Livio prima di suggerirle: «Per una donna non è certo un comportamento prudente recarsi in un luogo solitario assieme ad un uomo appena conosciuto e non metterei le mani sul fuoco per nessuno, però», terminò strizzandole l’occhio «credo possa fidarti. Mauro ha lo sguardo mite, parola di filosofo che ritiene quanto gli occhi siano lo specchio dell’anima per davvero.» L’espressione rassicurante dell’amico spronò Silvia a confidarsi. «Cribbio, Livio, hai ragione. Quel ragazzo ha qualcosa che…» Frugò nella borsetta per cercare le sigarette. “Accidenti oggi è già la terza.” Livio sollevò gli occhi dal documento per osservare i capelli corvini che a Silvia fluivano sulla schiena e il suo bel volto dalla pelle ambrata. Mormorò, con una vena d’amarezza: «Povero Stefano, dopo un anno di fatica, il caso gli ha giocato proprio un tiro mancino.» «Che cosa hai detto Livio?» «Riflettevo su un passaggio dell’esposto. Ora cerca di rintracciare Monica, Franco, il Bizza e Stefano.» Vedendola ancora distratta, Livio aggiunse: «Lascia andare Silvia, faccio io.» CAPITOLO TERZO Intimità coniugale Mauro fu destato dal rumore dell’avvolgibile che si sollevava. Impiegò qualche secondo per mettere a fuoco la mente. Vide sua madre che toglieva gli abiti del giorno precedente dalla poltroncina a piè del letto e li sostituiva con maglietta e jeans puliti. «Mauro sbrigati ad alzarti o finirai per farla aspettare quella ragazza.» La sera ...
... precedente era tornato stanco morto. Il tempo di bere una tazza di latte, spiegare frettolosamente dove si fosse recato, chi avesse conosciuto e si era ficcato a letto ma il pensiero che la ragazza dai capelli corvini lo avrebbe accompagnato in Valcorniola, gli aveva impedito di addormentarsi. Si era alzato per prendere un’aspirina. Il calmante gli aveva attenuato la tensione facendolo addormentare come un macigno. Non appena vide il figlio apparire sulla porta del bagno, Luciano si rassegnò a spostarsi nel cucinotto e portarsi appresso l’occorrente per radersi. Agganciò lo specchietto d’emergenza al solito pomello dell’anta di una dispensa e mugugnò alla moglie che avrebbe dovuto mettere il pannolone come gli incontinenti se ci fosse stata anche Manuela. «Esagerato, più invecchi più diventi brontolone.» Nadia prese una tazza dalla credenza della cucina, entrò nel cucinotto, accese il fornelletto del gas e mise il bricco del latte sulla fiamma. «Deciditi a chiamare un muratore invece di continuare a lamentarti. É una vita che discutiamo di fare il secondo bagno.» Luciano interruppe di radersi e guardò la moglie di sbieco. «Hai detto che sto invecchiando?» Stando attenta che il latte non traboccasse, lei gli rivolse un malizioso sguardo d’assenso. «Ho i capelli che tirano al grigio ma di pancia sono ancora piatto come a vent’anni. Tu, invece, un po’ di chiletti li hai messi su e qualche zampa di struzzo attorno agli occhi comincia a farti compagnia.» «Esagerato fammi vedere», reagì ...