Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... mese. Mauro ti ha parlato anche di questo?» «Sì, signora.» «Silvia, smettila di dirmi sì signora!» «Sì, sig… sì.» «La loro storia è sempre stata traballante, specialmente nell’ultimo anno e Mauro ha tribolato molto. Ora, Silvia, cerca di capire quanto speri che mio figlio non si ficchi in un groviglio di sentimenti ancora più penoso. Lui è un ragazzo sensibile.» «Signora Nadia le prometto…» «Niente promesse, Silvia. Per piacersi basta uno sguardo. Poi occorre imparare a capirsi. A volte è sufficiente un giorno, altre non basta una vita. Mauro e Rossana si sono voluti molto bene, di questo sono convinta ma essere cresciuti assieme e avere trascorso quasi tre anni da fidanzati non sono bastati perché imparassero a tollerarsi.» Nadia si strinse sulle spalle come se pensasse quanto fossero complicati i rapporti tra le persone, poi si rivolse a Silvia osservandola con un sorriso un po’ mesto e un po’ bonario: «Ora andate in veranda. É una giornata così tiepida.» Le rivolse uno sguardo finalmente cordiale. Tra poco vi porto il caffè.» Un’alta siepe e un grande albero di magnolia separavano il giardino dalla strada e attutivano il rombo dei pochi veicoli che transitavano. Poggiata la nuca sullo schienale di uno spazioso dondolo, Silvia e Mauro avevano accostato le tempie. «Mauro, hai capito perché il telefono di casa tua dava occupato, stamattina?» «Per me rimane un mistero.» «L’avevano staccato i tuoi genitori per non essere disturbati.» «Allora pensi che…» Silvia glielo fece ...
... capire sorridendo con gli occhi.» «Credo tu abbia ragione», rifletté Mauro «ma non viene il pensiero che i tuoi genitori possano ancora fare l’amore, quando sei adulto. Non li immagini proprio.» «Lo fanno con più discrezione ma lo fanno», rispose Silvia. A me è capitato che li sentissi a capodanno, di primo mattino. Avevamo passato la sera di San Silvestro con amici di famiglia e, si sa, in compagnia vien voglia di spiluzzicare di più. Così ho mangiato troppo panforte. Alle tre del mattino mi sono alzata per prendere un digestivo e passando davanti la porta della loro camera li ho sentiti. In cucina mi sono messa a piangere come una bambina nel pensare quanto ancora si amassero. Sciocco, eh?» «La chiamerei “sensibilità”, invece.» Subito dopo Mauro fece il gesto di grattarsi il capo. «Mi sa che ai miei ho rotto le uova nel paniere quando sono tornato per prendere la macchina fotografica.» «A che cosa pensavi per esserti scordato pure quella?» «La stessa cosa di quando me la sono dimenticata per la seconda volta sulla sporgenza di pietra: a te!» Gli occhi di Silvia s’illuminarono per assumere subito dopo un’espressione interrogativa. «Ascolta Mauro, c’era intesa fra te e Rossana quando… insomma quando…» «Posso non risponderti?» «Cribbio voglio saperlo!» «Abbiamo superato parecchi litigi facendolo.» Silvia si adombrò all’istante. «Lo immaginavo che non ti avrebbe fatto piacere.» «No non me l’ha fatto. É stupido che mi senta gelosa per ciò che è stato il tuo passato. Mauro, me la ...