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Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI
... vengo a prendere?» «A casa mia. Ai miei ho già detto che la nostra è una storia seria.» Silvia notò Mauro rimanere esitante. «Non ti vergognerai spero.» «Un po’.» «Sciocco mica ti mangiano. I miei sono alla mano come i tuoi.» «Come ti trovo?» «Segui Viale Vespucci, quello che costeggia le mura di Porta Maggiore. Al secondo semaforo prendi Via Pascoli e prosegui per un centinaio di metri, fino al negozio di frutta e verdura. Casa mia è nella palazzina di fronte. I miei terrazzi sono quelli del secondo piano con i gerani fucsia. Puoi parcheggiare la macchina nel cortile posteriore, dove ci sono le rimesse, se non riesci a trovare posto sulla strada. Suona il campanello di Riccardo Colombo e Tiziana Ferrucci.» La scrupolosità con la quale Silvia gli aveva spiegato dove abitasse, indusse Mauro a un risolino malizioso. «Dopo questa spiegazione è impossibile sbagliare ma conosco la strada. Prima di fidanzarmi con Rossana frequentavo una ragazza che abitava dalle tue parti. Si dice il caso.» «Questo non me lo avevi riferito», rispose Silvia adombrandosi di botto. «Puoi descrivermene l’aspetto?» «Ha gli occhi azzurri, i capelli fulvi e un po’ di lentiggini sul viso. A quei tempi era formosa ma non grassa.» «Si chiama Annalisa ed ha un piccolo neo sulla tempia destra?» domandò Silvia apprensiva. «Sì! La conosci?» disse Mauro simulando stupore. «Certo che la conosco», rispose lei aggrottando le sopracciglia. «È sorella di una mia commessa. Ehi ma tu quante ragazze hai avuto?» ...
... «Abbastanza.» «Quanto abbastanza?» pretese di sapere lei grintosa. «Non è vero Silvia. Scherzavo.» «Allora come sapevi che si chiamasse Annalisa e avesse un neo sulla tempia destra?» «Me lo hai suggerito tu.» «I capelli? Le lentiggini e il fatto che sia formosa come lo spieghi?» insisté Silvia. «Semplice coincidenza che mi ha aiutato a farti apparire veritiera un’invenzione.» «Cribbio, Mauro, è la verità?» «Mi cascasse il naso.» Lei gli strinse il lobo dell’orecchio tra i denti mettendoci un pizzico di rabbia. Mollò soltanto quando lo sentì emettere un gridolino di dolore. «Canaglia questa me la paghi. Giuro che te la faccio scontare. Ora alziamoci, all’una chiudono i cancelli del parco.» «Come sai che chiudono all’una di notte?» «Sapessi quanti ragazzi mi hanno accompagnato a fare passeggiate romantiche in questo posto. Non penserai che mi abbia corteggiato soltanto Stefano.» Mauro gli sfiorò il naso, poi scrollò le dita come per fare cadere un bruscolo.» «Che cosa mi hai tolto?» «Una bugia. Rischiava di salirti su per una narice. Conosci l’orario di chiusura perché c’è scritto sul cartello affisso all’ingresso. L’ho letto quando siamo entrati.» Silvia gli fece uno sberleffo, scattò in piedi e prese a strattonarlo. «Mauro, alzati, devi ancora tornare a casa. Hai gli occhi stanchi.» «Hanno ragione di esserlo. Stamattina mi sono alzato alle cinque e mezzo.» «È il solo motivo o li hai consumati per sbirciare le gambe a Linda?» Imbarazzato lui si grattò il capo. Domenica prossima mi ...