-
Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI
... aveva, come meditasse qualcosa. “Di questi tempi nemmeno della gente vestita da frate c’è da fidarsi.” Lo vide soffermarsi a occhieggiare i campanelli del palazzo nel quale abitavano i signori Colombo senza però premerne alcuno, poi tornare verso la macchina, risalire e portarsi il cellulare all’orecchio. Quell’ultimo gesto le diede la certezza che il figuro fosse venuto a studiare la zona; ora avvisava i complici per mettere in atto una mascalzonata. Posò la scopa e sganciò la cornetta del telefono. «Silvia?» «Ciao Mauro. Sei per strada?» «Sono già arrivato. Mi trovo in macchina, a venti metri da casa tua.» «Perché non sali? I miei lo sanno che devi arrivare.» «Aspetto che tu sia tornata.» «Mauro non fare lo sciocco. Forse potrei ritardare un po’. Un bambino ha compiuto gli anni e tra poco taglieranno la torta. Conosco i suoi genitori. Non posso assentarmi subito.» Silvia percepì un lungo sospiro. «Mauro?» «Silvia ho i palmi sudati. Mi vergognerei se stringessi la mano ai tuoi ma se ci fossi tu.» «Asciugali prima di entrare in casa.» «Preferisco fare un giro qui attorno. Avvisami quando stai per arrivare.» «Mauro ascolta, telefono a mia sorella e le dico di scendere per accompagnarti di sopra. Curiosa com’è di conoscerti non si sarà mossa di casa.» «Capirebbero tutti che mi vergogno e non voglio fare la figura dell’imbranato.» «Allora sali cribbio! Ora ti lascio. Sofia mi sta tirando un braccio. Ah, se Drillo ti… insomma se ti monta hai superato la prova simpatia.» «Chi è ...
... Drillo?» «È il mio cane, un piccolo meticcio che ho adottato. Lo abbiamo chiamato Drillo perché è il diminutivo di mandrillo.» Attese la risposta. «Mauro?» Silenzio. «Mauro?» «Silvia, un’auto della polizia s’è accostata alla mia macchina. Stanno scendendo due agenti. Pare vogliano parlarmi. Devo riattaccare.» Silvia fece il numero di casa col cuore in gola. Avvertì la voce di sua sorella. «Patry è in casa il babbo?» «Lo sai che nemmeno bruciasse il palazzo si spoltronirebbe di domenica.» «Passamelo sbrigati!» «Babbo ti vuole Silvia. Calimero che t’è successo?» «Niente Patr… babbo?» «Se ghè Silvia?» «Devi scendere in strada o la polizia potrebbe portare Mauro in questura.» Intanto Patrizia era corsa sul terrazzo. «Sant’Iddio Riccardo», domandò Tiziana poggiandosi una mano sul cuore «che cosa sta accadendo?» Il marito le fece cenno di tacere per capire quel che Silvia avesse ancora da spiegargli. «Mauro era giunto in anticipo e attendeva in macchina che tornassi perché si vergognava a salire. Mi stava telefonando quando un’auto della polizia s’è fermata vicino alla sua. Forse vorranno identificarlo perché non lo avranno mai visto dalle nostre parti.» «Babbo giù in strada ci sono due poliziotti che parlano con un ragazzo», lo avvertì Patrizia. «Silvia ascoltami bene: facciamo i conti appena torni se ti sei messa con un balordo.» «Babbo che stai dicendo, cribbio! Sta succedendo un equivoco. Corri giù a chiarire come stiano le cose.» Seguito dagli sguardi inquieti della famiglia e, ...