1. Odette, oui je suis putaine. -9a parte (messer verduzio, tino, e donna rosina che canticchiando...)


    Data: 19/03/2018, Categorie: Etero Autore: sexitraumer

    ... marito non tanto fedele, si era sputtanata come guardona. Già pochi giorni prima aveva sorpreso senza volerlo Donna Maddalena settantenne alle prese con un cazzo di un uomo di quarant’anni; non credeva che anche lei avrebbe ceduto alla lussuria guardando tutto il loro atto partecipandone emotivamente; le venne un’idea, dato che venne circondata da una voglia ancora pruriginosa di trasgressione; chissà se a livello inconscio non la stesse meditando da tempo; quel ragazzo giovanissimo e piuttosto attivo con i pertugi femminili l’aveva attratta…non sapeva cosa dire ai presenti…
    
    “Io…non so…dovevo solo…beh ecco poi vi ho visti che eravate già abbastanza avanti…”
    
    Tino chiese:
    
    “Signora, ma è mia mamma che vi mandò qui ?”
    
    “Eh …? No…no figliolo, no…io…il pasto, magari l’inquilina…aveva del pane che è tardi e…”
    
    … poi lasciò che il denaro parlasse per lei…
    
    …decise, dopo l’ultima farfugliata frase, di chinarsi sulle vesti a terra prendendone un sacchetto con dei soldi, che senza contarli tirò a Odette, allo scopo di farle una richiesta. Donna Rosina disse agitata:
    
    “Cedetemi il vostro tàlamo per un’oretta signorina ! Quelli sono per voi…se tacerete con Maddalena…il ragazzo serve a me, per un po’…possiamo signorina, vero ?!”
    
    Odette prese al volo quei soldi, che potevano tornare comodi comunque, poi nuda si allontanò per lavarsi nell’altra stanza e riposarsi dopo essersi lavata. Donna Rosina ormai arrapata finì di sciogliersi i lacci di chiusura, e rimase tutta ...
    ... nuda davanti al ragazzo un po’ smunto dalla venuta nel culo della donnina nordeuropea…donna Rosina lo prese per mano, lo abbracciò facendogli sentire il calore del suo corpo pulito e procace, e dato che il ragazzo gradiva, lo mise nella tinozza lavandolo di persona; mentre gli lavava il cazzo gli carezzò anche le pallette, che probabilmente dovevano fargli anche un po’ male…ma l’acqua, e la mano femminile e materna di donna Rosina, le avrebbero rigenerate; in fondo non era tanto vecchia; forse aveva il doppio degli anni di Odette, ma le sue carni erano ancora giovani e guardabilissime. Oltre tutto la sua procacità – era accorto Tino – nonostante i cuscini ai fianchi e bucce d’arancia alle natiche era piacevole a vedersi. Lavò per intero il corpo del ragazzo, come fosse stato suo figlio, poi asciugatolo con le sue mutandone abbastanza pulite, lo prese di nuovo per mano, e se lo portò nel letto. Si stese prima lei, facendogli cenno di sistemarsi sopra il suo corpo morbido e burroso; la qualcosa il ragazzo fece senza discutere. La donna gli fece un ampio sorriso, poi lo baciò sulle labbra per un buon minuto, finché non lo convinse a scambiare la saliva con le loro lingue, cosa che Tino fece di gusto, talvolta chiedendo la congiunzione delle lingue anche in aria. In pochi secondi stavano respirando l’uno il fiato dell’altra. Poi dovendo prendere respiro ed aria gli disse:
    
    “Se mi leccate le minne giovanotto, come avete leccato la patacca alla biondina, vi dimostrerò come si bagna ...
«12...151617...21»