Odette, oui je suis putaine. -9a parte (messer verduzio, tino, e donna rosina che canticchiando...)
Data: 19/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: sexitraumer
... come rapidamente passò più volte la lingua sopra la sua cappella alternando piccoli morsetti all’asta, poi dopo avergli preso in mano le palle calde e gonfie andò con la bocca avanti ed indietro avendo cura di usare la lingua come scopa…dopo due o tre colpetti al centro del glande di lui partì finalmente lo schizzo, caldo, veloce, e abbondante…tutto in bocca non poteva prenderlo…si scoprì il seno, e spippando, già soddisfatta, il cazzo durante la venuta si fece bagnare le tettine dalla sua sborra calda ormai acquosa…ci vollero una decina di buttate di bianco nettare caldo…appena in tempo ! Se avesse indugiato con la sua fica, cercando di godersi un altro paio di affondi, l’uomo le avrebbe goduto dentro, con tutte le conseguenze del caso…quel gesto chissà quante altre volte doveva averlo fatto; se il cliente le piaceva per istinto si lasciava anche venire in bocca come con Bartolo, il figlio del panettiere di Muro…Verduzio forse una bella scopata non se la faceva da tempo, di qui la durezza del suo cazzone nelle piccole carni di lei…dopo essersi sparsa lo sperma di lui sulla pelle del petto – tanto lo aveva gradito – continuò a tenergli in mano l’asta ancora abbastanza grossa, ma probabilmente non in grado di una chiavata ulteriore, per goderne il calore e la pelle sul proprio viso, oltreché la presa con la mano…dei minuti di carezze post orgasmiche di cui non si era accorta e messer Verduzio ottenne un’altra erezione, che Odette premiò con una salivosa presa in bocca con ...
... frullino linguale; poi, quasi a farsi perdonare il calcio si rimise contro il tavolo allargandosi il culetto per indicargli in quale buco adesso volesse entrare…
“Lo vuoi anche lì, eh ?!...”
“Qui, dans mon cul ! Foutre-moi ici ! Dans le cul, dans le cul !...”
Verduzio prese in mano il suo cazzo, tornato grosso e duro, e appoggiò la cappella sull’ano roseo di lei, quindi senza avvisarla provvide ad entrarle dentro nel culo, con un sol colpo, maschio e prepotente ! Ad Odette mancò il fiato due o tre secondi mentre quella spada di carne le stava dilatando il muscolo rettale; da prostituta qual era sempre stata sopportò l’affondo che le stava invadendo gli intestini anche in larghezza; certo nella fica quel cazzone le avrebbe fatto provare tutt’altre sensazioni, per giunta piacevolissime, mentre se voleva godere con il bestio di carne piantato nel suo culetto, doveva fare affidamento nell’inconscio e nel masochismo che componeva parte del suo carattere, sessualmente. Dopo l’ultimo dolorino da avanzata, ritenne che ormai ce l’aveva dentro quasi tutto, per cui si mise a respirare con una sua disciplina ritmica secondo gli impulsi da scuotimento che riceveva dal suo cazzo…
“Ohhhh, ahnnnnn !....Ohhhh, ahnnnn !...Ohhhhh, ahnnnn”
“Hummmhhh, ahnnnn ! humnh…oh che bel culetto stretto Odette, proprio bellooooohhhh, ohhhhh, ahnnn !”
La voce dei suoi rantoli si fece più alta…chiaramente stava soffrendo e godendo ad un tempo; talvolta per l’affondo, talaltra per il piccolo ...