La ragazza di mio fratello - La fine, l'inizio.
Data: 21/03/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Nico90
Passai il peggior capodanno della mia vita. A casa, solo con i miei, tutti e tre a cenare in silenzio, ad aspettare la mezzanotte con vuoto zelo. Anche se fossi stato dell'umore, come avrei potuto chiedere loro di andare ad una festa? Una festa dove avrebbero girato sicuramente droga, alcool, cioè quello che ci aveva portato via Luca? Passarono i gironi, le vacanze finirono ed io tornai a scuola. Ricordo gli sguardi addosso dei compagni, dei professori ... di tutti, quando giravo a ricreazione. C'era pure Alessandra. Mostrava sempre la giusta dose di contrizione quando parlava con la gente. A me, che ormai vedevo oltre la sua recita, pareva evidente come fosse invece già tornata alla normalità, ad essere la solita bella e brava, la rappresentante d'istituto con tutti nove in pagella. Era straniante osservarla muoversi a scuola con quei nuovi occhi. Notare la ragnatela di desiderio e bugie in cui intrappolava le persono attorno a se, come i suoi compagni di classe la venerassero quasi, come trasudasse innocenza e cose proibite al tempo stesso mentre parlava con i professori. Tutte quelle storie che giravano su di lei, prima solo puerile espressione delle pulsioni frustrate dei miei compagni di liceo, d'un tratto erano diventate incredibilmente credibili, situazioni probabili, in alcuni casi lampanti verità, ben nascoste in pieno giorno. Sù quelle più spinte, tipo che negli anni passati la si potesse torvare spesso alla terza ora del giovedì (saltava religione, questo era un ...
... fatto...), nel bagno dei ragazzi della palestra a dispensare lavoretti di mano e di bocca in cambio di una ricarica per il cellulare, avevo ancora qualche dubbio. Alessandra era un serpente, darsi così, pubblicamente, col rischio di essere sbugiardata, non sembrava da lei, ma mi ritornava in mente quando quella dannata sera mi aveva chiesto di darle il cellulare. Quel suo essere vigile su un qualcosa cui io non avevo neanche lontanamente pensato mi faceva riflettere. Ricordo che in quel periodo tornavo a casa, mi chiudevo in camera e passavo i pomeriggi a masturbarmi pensando a lei. Era diventata la mia ossessione, eppure mi faceva incazzare terribilmente ogni volta che la vedevo. Passava ancora da noi, di tanto in tanto, a fare un saluto come voleva il suo ruolo da santarellina. Mamma l'avebbe praticamente voluta adottare. Io sognavo la sua bocca grande dalle labbra rosse ogni notte, sognavo di scoparmela rabbiosamente, di farlo fino a toglierle quel sorrisetto da stronza manipolatrice. Decisi che dovevo fargliela pagare a tutti i costi. Suggerii alla mamma di organizzare una cena con gli amici più stretti di Luca e la band, lo feci in modo subdolo, lasciandole credere di aver avuto lei stessa l'idea. Mi sentii un po' male a farlo così, ma Alessandra non doveva sospettare niente, era invitata anche lei ovviamente. Anzi, era proprio l'invitata principale,quindi non potevo rischiare che mamma le facesse intuire qualcosa. Eravano in trecidi a tavola quella sera, nessuno badò alla ...