Il segnale
Data: 21/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: letstry
... in giro per la città dalle sole descrizioni che si erano scambiati, avrebbero scopato. Non avrebbe però mai pensato che fosse possibile riconoscersi da una mera descrizione anche se precisa, per di più non avrebbe mai avuto il coraggio di mettere in atto il segnale (sussurrare le stesse parole dette poco prima dal ragazzo, ma appoggiando le sua terza sulla schiena del "candidato") anche perché se avesse sbagliato persona si sarebbe creata una situazione imbarazzante come poche. Alessandro invece aveva avuto il fegato necessario, e pure una buona dose di fortuna. Aveva trovato Silvia, la persona giusta. Sarà stata la sua altezza a tradirla, il suo colore di capelli particolare o forse le due cose insieme. Aveva comunque tre scelte: fare finta di niente e andare verso la cassa; fare una scenata schiaffeggiando il malcapitato, anche se, in fondo, non lo meritava; oppure girarsi, guardarlo, vedere se era davvero come nella descrizione, prenderlo per mano e uscire. Cauta posò il libro sulla pila e si girò. Il ragazzo che le si presentò davanti era, per quanto poteva ricordare, piuttosto simile alla descrizione: alto poco più di lei, capelli biondi piuttosto corti, occhi verdi, fisico sportivo. Un ragazzo normale, carino. Rimaneva da controllare un'affermazione che Alessandro le aveva fatto in un messaggio, ma certo non lo si poteva fare lì, in mezzo alla libreria. Si accorse che lo stava fissando ormai da due minuti buoni, quando gli abbozzò un sorriso, ricambiato, e un -Ciao!-, ...
... che suonò incredibilmente fuori luogo, al quale il ragazzo, imbarazzato quanto lei, rispose con un cenno della mano. Si avvicinò, lo prese per mano, e lo condusse fuori ("no, quell'edizione, costa 46€...") in preda a un'eccitazione particolare, dovuta in gran parte alla curiosità e a una buona dose di timore. Non parlarono fino a quando si sedettero su una panchina, nel vicino parchetto.-Allora, mi hai trovata...- disse Silvia, accorgendosi di tenere ancora la mano di Alessandro e lasciandola subito.-Sì, eri inconfondibile, ti ho osservata per un bel po', ma non avevo più alcun dubbio- rispose lui e avvicinandosi la baciò cauto sulle labbra. Quando sentì che quelle di Silvia si schiusero, si lasciò andare e iniziarono a baciarsi vogliosi, con trasporto. La lingue mulinavano cercandosi, a tratti si fermavano a mordicchiarsi le labbra, poi riprendevano. Alessandro faceva scorrere le mani sulla schiena di Silvia, le accarezzava i capelli raccolti che tanto aveva immaginato e, piano, con la massima naturalezza, come fossero fidanzati da tempo aveva lasciato le dita scendere sulla terza che era soda, piena e rendeva piena giustizia ai sogni che aveva fatto sulla ragazza. Silvia doveva ancora accertarsi di quel particolare: ancora non era nel posto giusto, però un tentativo lo poteva fare. Proprio mente lui avvicinava una mano al suo seno, lei scostò la propria dalla nuca di Alessandro per poggiarla sulla patta che non si aspettava di trovare già in piena eccitazione. Sentiva la sua ...