Il segnale
Data: 21/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: letstry
... asta premere contro la stoffa, era senza dubbio ben messo, ma ancora non poteva dire se davvero era come diceva. Iniziò a massaggiarlo insistentemente, senza smettere di baciarlo, ma passava troppa gente, e qualcuno già li teneva d'occhio. Si interruppe, si ricompose un attimo, prese nuovamente per mano Alessandro e senza dire nulla si avviò verso un posto poco distante che conosceva bene. In meno di cinque minuti arrivarono in un'aula e, poco dopo, ai bagni adiacenti. Silvia li conosceva bene, andava sempre lì quando ne aveva bisogno perché molto poco frequentati e quindi puliti, in più erano spaziosi. Entrarono nel più distante dalla porta e si chiusero dentro facendo scorrere un robusto chiavistello. Silvia spinse subito il ragazzo verso il muro infilandogli la lingua in bocca. Da quella posizione sentiva il cazzo premere con prepotenza sulla sua intimità. Si staccò appena, si inginocchiò e iniziò ad armeggiare con la cintura di Alessandro, la slacciò, fece lo stesso con i jeans e li abbassò. Attraverso i boxer ora si distingueva netta la sua eccitazione e Silvia capì che nelle e-mail le aveva raccontato la verità. Abbassò curiosa quell'ultima barriera di stoffa sempre più eccitata e finalmente i ventun centimetri promessi svettavano davanti alla sua faccia. Una piccola goccia trasparente usciva già dalla cappella paonazza, si avvicinò e con un leggero colpetto di lingua la assaporò, guardando maliziosa il suo compagno. Impugnò poi il cazzo alla base, stupendosi di quanto ...
... ne spuntasse ancora dal suo pugno chiuso e lo infilò in bocca. Ci mise da subito il massimo impegno segandolo con la mano. Con la lingua poi non dava tregua alla cappella che pulsava tra le sue labbra. Presto in bagno si diffusero osceni rumori di risucchio e il pompino proseguiva al massimo ritmo, facilitato dagli umori e dalla saliva che rendevano lucide l'asta e la mano. Alessandro non sperava in una tale bravura è dovette fare del suo meglio per godersi il pompino senza venire troppo presto. Silvia era molto brava, vederla completamente dedita al suo cazzo e vedere la coda muoversi a ritmo e i suoi occhi scrutarlo di sfuggita ogni tanto lo mandavano in estasi. Dopo quasi dieci minuti dovette fermarla per non rovinare tutto. Le posizioni si invertirono, lei in piedi e lui inginocchiato a armeggiare con i suoi jeans che finirono presto a terra per rivelare un paio di slip rosa letteralmente fradici. Li abbassò e affondò la lingua nella sua intimità, entrò senza problemi seguita poco dopo da due dita. Rivolgendo lo sguardo in alto vedeva la faccia di Silvia stravolta dal piacere e i suoi gemiti soffocati in un braccio, per non fare troppo rumore. Era il momento di andare oltre. Si alzò, indossò il preservativo e voltandosi, la trovò in piedi, già voltata verso il muro, con il culo proteso indietro e un sorriso soddisfatto. Si avvicinò, impugnò il suo bastone e lo indirizzò verso l'apertura fradicia. Iniziò a spingere piano piano, fino a che vedendo che lo sguardo di Silvia ...