1. La convention


    Data: 22/03/2018, Categorie: Etero Autore: pippo_tre

    ... che ci sia un altro uomo qui con noi- esclama. Il desiderio di inserire un elemento di sesso maschile era sempre stato forte. Avrebbe voluto vedermi come una troia, in preda al delirio con due cazzi dentro ma non aveva mai avuto il coraggio di agire – Immagina che sia infilato tra me e te e che ti stia succhiando la fica. –
    
    - chi Luca, dimmi chi? Voglio visualizzare la sua faccia, immaginare la sua bocca, provare a sentire il su cazzo –
    
    - non saprei amore. Magari Fabio.-
    
    E Fabio sarebbe stato li di fronte a me, come lo era stato Luca, col suo cazzo in preda alle mie fantasie represse. Ora sapevo che Fabio stava per arrivare e Luca sapeva che io ero li sotto.
    
    Questo nuovo gioco non era nei patti con Walter. Non sapevo come l’avrebbe presa ma dopo aver letto quel documento, cosa poteva accadere di peggio?
    
    Sento i suoi passi lenti avvicinarsi. Ora era proprio dietro di me voltato verso la folla di colleghi che lo acclamava. Piano, sempre più piano per aumentare la loro tensione e la mia che non vedevo sbocchi per andare via e con la voglia di continuare a succhiare.
    
    Ora era li davanti. Presi coraggio, spostai il tendino che mi copriva facendomi vedere. Sorrisi.
    
    Rimase inebetito. Non sapeva come comportarsi , infondo Luca era anche suo amico.
    
    - cari colleghi… - disse ed io sfiorai le sue gambe con le mani.
    
    - Cari colleghi, questa sera…- continuò il suo discorso con voce spezzata – siamo….- Io non lo sentivo più. Sapevo che Luca era certo di ciò che ...
    ... stavo facendo. Conoscevo i suoi
    
    Desideri e le sue piccole perversioni e gliene avrei fatta vivere mezza. Sapermi in ginocchio con il cazzo di Fabio davanti alla mia bocca. Si sarebbe eccitato di nuovo, poi si sarebbe sentito tradito ed in colpa per aver avuto l’uccello dritto durante tutto il discorso del suo capo. Si sarebbe sentito confuso ritrovandosi a pensarci sempre con la sua dura eccitazione.
    
    Continuai a toccargli le gambe. Mi muovevo lenta, consapevole del fatto che nessuno avrebbe dovuto sospettare. La microcamera. Accidenti me ne ero dimenticata. Mi sfilai gli slip lo posai sull’obbiettivo nascondendo ciò che sarebbe accaduto agli occhi di Walter e continuai.
    
    Il pisello cominciava a muoversi. Se stava superando l’imbarazzo del momento o se la situazione cominciasse a piacergli io non lo sapevo ma vedevo la reazione.
    
    Mi ero chiesta molte volte come fosse attrezzato il nome ricorrente nelle nostre serate erotiche ed ora stavo per scoprirlo.
    
    Passai le mie mani sulla patta.
    
    Ostentava un’asta marmorea. Il suo discorso cominciava ad avere una velocità più moderata e toni molto controllati. Era il suo segnale d’assenso, quello che aspettavo e che mi forniva un indicazione inaspettata quanto gradita: Fabio scopava col cervello.
    
    Avvicinai la bocca sull’eccitazione ancora vestita di quei pantaloni che cominciavo ad odiare.
    
    Gli presi il cazzo con tutta la stoffa attorno mentre cominciavo a cercare la cerniera che aprii con un movimento fulmineo. Ebbi la ...