Lei e lui, lei e lei, lui e loro.
Data: 26/03/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Incesti
Autore: chiodino, Fonte: RaccontiMilu
... anche se, a dire il vero a me, non ha mai avuto occasione di rubarmi un uomo. Indosso un camice che so mi toglierà di dosso subito; mi ha spiegato tutto. Sono stranamente presente a me stessa mentre entro nello studio. Mi aspettavo una stanza stile sadomaso come nei racconti che sia pur raramente leggo. Raramente leggo e spesso neppure finisco, pur incuriosita dall'argomento, li trovo sciatti per lo più. Lui mi sta aspettando. Indossa un camice simile al mio e so che non indossa altro...In terra linoleum, plastica o qualcosa del genere, a sinistra, in angolo una scrivania e per completare l'arredamento una specie di lettino, simile a quello degli studi medici, con lenzuola di carta ed un armadietto a due ante scorrevoli, oltre la testata. Non è proprio quello che mi aspettavo. Siediti per piacere. All'inizio sentirai male, anche molto. Poi se reagirai come penso, verrà il resto. Quello che hai firmato mi impegna a non pubblicare nulla su quanto faremo senza una tua autorizzazione esplicita e nella forma prescritta dalla legge. Mi impegna inoltre...Capisco che la tiritera è necessaria e la ascolto fino in fondo. D'altronde avevo firmato capendo si e no un decimo di quello che c'era scritto. Seguendo le sue indicazioni slaccio e sfilo il camice, altrettanto fa lui, mi siedo sul lettini e mi lascio abbracciare. Aveva anticipato tutto questo, ma per me è la prima volta che sto nuda tra le braccia di un uomo. Non mi bacia, mentre me lo aspettavo. Mi carezza, delicatamente ed i ...
... brividi che provo sono di fastidio e di...no, paura no, al massimo un poco di apprensione, ma certo non di piacere. Però un poco per volta, almeno il fastidio diminuisce. Stringe con più forza di quel che amerei i seni, mentre sugge i capezzoli, le mani tiepide sono...non lo so cosa siano e cosa facciano. Sa per certo dove premere, carezzar, e...mi abbandono, mi perdo un poco finché non vellicano, i polpastrelli, l'interno delle cosce, la fessura del sesso. Stringo le gambe ed incrocerei le ginocchia. Si ferma. Vuoi che smettiamo? La mia risposta è un no deciso, proferito senza esitazioni, senza pensare. Di nuovo le mani percorrono il mio corpo. Non sapevo di essere così sensibile dietro la nuca...ed altrove. Ora ti farò male. Mi mostra un ferretto, spiega che è una molletta chirurgica, mi tendo tutta, la dovrò sopportare dieci minuti circa. Non è l'inferno ma fa male, sempre di più. Il peggio viene quando applica la seconda. Su, su, che mai è, solo altri dieci minuti. L'inferno è poi la terza sul clitoride. Come sia riuscito a stimolarlo tanto da permettergli...ma fa male, molto male. Serro i denti, mi do della cretina, ma sono testarda. Mi unge l'orifizio anale e vi introduce il pene di plastica. Le sue dimensioni sono la metà o poco più di quelle di un maschio bianco adulto, aveva detto, tranquilla. Lo introduce lentamente, poi mi imbavaglia e mi unisce i polsi con le manette imbottite. Stretti nei due pugni i fazzoletti. Basta che li faccia cadere e lui smette e mi libera. ...