1. Solo noi


    Data: 27/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: FinnTanner

    ... turgido tornarmi completamente in bocca, e subito dopo in gola, costringendomi a respingere il riflesso di continuo. La sua foga aumentò. Cercai di spingerlo per respirare, ma in quella posizione lui era più forte e mi costrinse a riprenderlo completamente in gola. Stavo soffocando. Lo spinsi via con più forza, e questa volta si ritrasse. Io tossii, e cercai di riprendere il fiato.
    
    «Scusa! Non volevo... scusa, davvero.» Disse Simone. Lo guardai, e vidi che era dispiaciuto. Non sorrideva più, ma si stava accarezzando l’asta e di nuovo mordendo il labbro.
    
    «Non preoccuparti,» replicai appena riuscii a parlare «È eccitante anche per me e non sai da quanto sognavo questo momento.» Presi ancora fiato qualche istante, poi riafferrai l’asta e la ripresi in gola.
    
    «Mi piaci da impazzire.» Disse solo Simone prima di ricominciare a spingere come e più di prima, rallentando quando si accorgeva che stavo per cedere, così da permettermi di recuperare. Il movimento delle sue mani era sincronizzato con i fianchi, e il suo membro ormai mi scorreva completamente in gola. Continuò a spingere per almeno cinque minuti, che mi sembrarono interminabili.
    
    Ad un tratto lo sentii irrigidirsi. Mi spinse completamente l’asta in gola e rimase immobile, teso. «Non voglio venire, non voglio venire,» Lo sentii ripetere a bassa voce. Poi estrasse l’asta lentamente e quando il glande mi tornò in bocca, sentendolo scorrere sulla lingua, percepii il sapore di liquido prespermatico. Ma Simone riuscì a ...
    ... trattenersi. Fece due passi indietro. «Ci è mancato poco… che bocca, mi fai impazzire!»
    
    Mi accorsi che mi stavo leccando le labbra. Avevo sul viso il suo sapore, e mi eccitava da morire.
    
    «Ho bisogno di due minuti» mi disse lasciandosi andare sul letto con un sospiro.
    
    Rimasi a guardarlo riprendere fiato, i muscoli del petto e dell’addome tesi, e più sotto l’oggetto del mio desiderio turgido e pulsante.
    
    Simone si accorse che lo fissavo. «Che c’è?» Disse ad occhi socchiusi, completamente rilassato.
    
    «Niente,» risposi trasognato. «Sei fantastico.»
    
    «Esagerato,» Disse sorridendo, ma per un attimo mi sembrò che un’espressione vagamente compiaciuta gli attraversasse i lineamenti distesi del volto.
    
    «Ti andrebbe di leccarlo,» mi disse dopo qualche minuto. «Piano, mi raccomando. Non voglio ancora venire.» E in realtà fu lui stesso ad avvicinarsi.
    
    Non mi feci pregare, cominciai a leccarlo dai testicoli. Li sfioravo con la lingua e succhiavo, cercando la posizione migliore, sfregando il naso sulla sua asta sempre durissima. Poi avvertii la pressione leggera della sua mano sulla nuca tirarmi verso il membro pulsante poggiato sull’addome. Non opposi resistenza e come pochi minuti prima la sua asta rientrò nella mia bocca. Mi fece succhiare per pochi istanti, poi si scostò lasciandomi a bocca aperta.
    
    «Vuoi provarci?» mi chiese.
    
    Sapevo benissimo a cosa si riferiva. «Si,» dissi soltanto, emozionato.
    
    Ci alzammo e io mi inginocchiai sul materasso lasciandomi poi ...
«12...8910...»